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Scuola, Bianchi: “Ipotesi settimana corta ma non per risparmio energetico”

Riparte l'anno scolastico in Italia, tra i mille dubbi spunta l'ipotesi settimana corta. Ecco cosa ne pensa il Ministro dell'istruzione Bianchi.

Per molti è già iniziato il nuovo anno scolastico 2022-2023 ma nonostante ciò sono tantissimi  i dubbi su quello che sarà il nuovo anno scolastico. Una delle ipotesi plausibili è la possibilità di introdurre la settimana corta a scuola ma non per il risparmio energetico. L’argomento non è stato ancora affrontato dal Consiglio dei ministri, Patrizio Bianchi sottolinea che la misura può essere adottata “come piano didattico, nell’autonomia delle scuole. Non di certo come misura di risparmio energetico”.

Bianchi è stato molto chiaro, la scuola non deve pagare l’emergenza energetica, secondo il Ministro dell’Istruzione: “Non saranno le scuole a chiudere una giornata quella del sabato per ottenere maggiori risparmi su luce e gas”. Però, si deve anche considerare che ogni istituto scolastico ha la libera di scelta di applicare o meno la settimana corta.

Ipotesi settimana corta, cosa ne pensano le scuole?

Bianchi conferma che le scuole si impegneranno al massimo per garantire il risparmio ambientale, adottando una seria riduzione dei consumi, assicura Bianchi:”Non ci tireremo indietro, ma non si può partire dalla scuola”.

Le scuole dunque potrebbero chiudere di sabato, ma nonostante ciò non verrà presa una decisione a livello nazionale, per i ministri è necessario rivedere il piano didattico in modo da organizzare in maniera più consona gli orari, provando a ridurre il tempo a scuola non a discapito dell’apprendimento dei ragazzi e e delle lezioni.

Alcune scuole in Lombardia stanno già applicando la settimana corta, gli studenti per quattro giorni entrano in classe alle 8:00 ed escono alle 14:00, invece un giorno alla settimana gli studenti fanno 8 ore di lezione.

Come si potrebbe applicare la settimana corta?

Tramite il principio di autonomia, le scuole possono chiudere il sabato, Bianchi ricorda che tutti gli istituti sono consapevoli delle condizioni necessarie per garantire una buona didattica. “Io sono favorevole a ogni situazione che permetta alla scuola, alle famiglie e a tutti di ritrovarsi. Ma sono contrario all’idea per cui c’è un’emergenza e la scuola deve essere la prima a chiudere”, conclude Bianchi.

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