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Antivirale per bloccare la replica del Covid: lo studio siciliano

L'Università degli Studi di Messina, grazie al finanziamento della Nato e all'appoggio di altri Atenei italiani ed esteri, svilupperà nel giro di 27 mesi un antivirale che bloccherà il proliferarsi dei contagi da virus: ecco il progetto "Viper".

Dopo quasi tre anni ormai dallo scoppio della pandemia da Covid, ci si sarà chiesto se, con l’avanzare inarrestabile del progresso scientifico-tecnologico, la scienza possa essere in grado di studiare come poter prevenire e bloccare il proliferarsi di altre future infezioni da virus.

Ebbene, l’Università degli Studi di Messina, grazie alla collaborazione con l’ateneo torinese, ha messo in atto delle attività di ricerca per lo studio dello sviluppo di una fondamentale molecola, ovvero la MEDS433, partecipe della duplicazione dei virus, come appunto quello del Sars-Cov2. Nel dettaglio, si tratta di un antivirale che ha lo scopo di bloccare l’enzima cellulare in questione, che è causa di contagio da virus.

Tale progetto nato dalla cooperazione scientifica tra i due atenei italiani è stato denominato “Viper” ed è stato finanziato dalla Nato, per quanto concerne la fase preclinica, che ha stanziato ben 300 mila euro. Questa fase iniziale consiste nella creazione e sperimentazione della molecola su animali infetti.

L’antivirale ad ampio spettro attivo su virus a DNA e RNA, che potrebbe rivoluzionare il mondo scientifico e cambiare la vita di ciascuno di noi, è stato il Professore dell’Università degli Studi di Torino, Marco Lolli. L’inibizione dell’enzima sarà strategica per eventuali casi di focolai di nuove pandemie, durante le fasi iniziali dell’insorgenza dei virus, per tamponare i tempi di attesa per la creare i vaccini necessari.

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Secondo quanto specificato dalla Professoressa Piperno: “Questa molecola blocca le diverse forme virali, blocca l’enzima cellulare di cui hanno bisogno tutti i virus, compreso il Sarà-Cov2, per potersi replicare. Sviluppata dall’università di Torino, mancavano i finanziamenti per poter andare avanti nelle fasi successive. Grazie all’appoggio dell’assessorato alla Salute della Regione siciliana, abbiamo partecipato, al bando di ricerca della Nato per il finanziamento di 300mila euro, che permetterà, in 27 mesi, di sperimentare la molecola sugli animali”.

A prendere parte al progetto “Viper” ,inoltre, saranno anche altri istituti sia italiani che esteri, in particolare i partners svedesi del Karolinska Institutet e dell’università di Uppsala e le Università italiane di Torino e Padova.