FlixBus dà una mano a tutti i fuori sede che vogliono tornare nel proprio comune di residenza per poter votare: come accedere alla promozione e i requisiti richiesti.
La compagnia tedesca dei trasporti low cost FlixBus lancia la campagna #IoVoglioVotare per andare incontro a chiunque vorrà tornare nel proprio luogo di residenza per votare alle elezioni programmate per il 25 settembre.
Per poter ottenere il rimborso del viaggio, chi deciderà di tornare con FlixBus nel proprio comune di residenza dovrà inviare a iovogliovotare@flixbus.it le seguenti:
L’iniziativa, inoltre, sarà valida esclusivamente per prenotazioni effettuate tramite l’app FlixBus gratuita, per viaggi verso tutte le destinazioni FlixBus in Italia anche con partenza dall’estero. Il rimborso avverrà tramite un voucher di valore pari all’importo del viaggio di andata effettuato per raggiungere il comune di residenza, valido dal 25 settembre al 30 novembre 2022 e dall’11 gennaio al 31 marzo 2023.
Tale voucher sarà utilizzabile solamente in un’unica transazione. Inoltre, se il credito non verrà esaurito nell’acquisto, non potrà essere utilizzato per un acquisto futuro. Il periodo per poter inviare le foto e il biglietto a iovogliovotare@flixbus.it e trattamento delle domande di rimborso partirà da domenica 25 settembre a sabato 15 ottobre (incluso), mentre la prenotazione si può già effettuare e sarà valida da lunedì 19 a domenica 25 settembre (inclusa).
“Vogliamo fare la nostra parte affinché le spese necessarie ad affrontare un viaggio non ostacolino l’esercizio di un diritto e dovere civico fondamentale quale, appunto, quello del voto”. Andrea Incondi, manager di FlixBus Italia, annuncia l’iniziativa #IoVoglioVotare, rivolta a chi vuole andare a votare il 25 settembre.
La campagna nasce per due ragioni: “La prima è la crescita dell’astensionismo in Italia, denunciata, fra gli altri, dal portale di sondaggi YouTrend, che stima un’affluenza intorno al 65 per cento alle elezioni del 25 settembre, delineando il rischio di un’astensione record nel Paese – afferma Incondi, continuando poi con – la seconda ragione è, in particolare, l’aumento dell’astensionismo giovanile: Swg prevede che soltanto il 48 per cento della popolazione di età compresa fra i 18 e i 34 anni andrà a votare, con un’affluenza stimata in diminuzione di ben 7 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2018”.
“Uno dei più grandi ostacoli per i fuori sede – secondo le parole del manager – è rappresentato spesso dal costo del viaggio: secondo i dati Istat, in Italia sono 4,9 milioni le persone che studiano o lavorano in un comune diverso da quello di residenza, e molte di queste, in larga parte giovani, potrebbero dover rinunciare a esercitare il proprio diritto al voto per l’impossibilità di sostenere tale spesa, potenzialmente molto ingente”. Da qui l’iniziativa dell’azienda che è valida su tutti i collegamenti nazionali e internazionali operativi con l’Italia.
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