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Università, Presidente Crui: “Se non troviamo medici significa che il sistema universitario non funziona”

Immagine di repertorio
In tutte le Regioni mancano i medici: gli assessori si lamentano del numero chiuso delle facoltà di Medicina. La ministra dell'Università e della Ricerca Cristina Messa e le sue parole.

In moltissime regioni si amplia sempre di più un terribile vuoto: quello della mancanza del personale medico in tutte le strutture.

Le parole dell’assessore alla sanità

Il così poco personale medico presente (e assente) in tutta Italia, secondo le parole di oggi dell’assessore regionale alla sanità del Lazio Alessio D’Amato, è dovuto al numero chiuso alle facoltà di Medicina. “Se non si trovano medici significa che il sistema formativo non funziona e mortifica centinaia di giovani che non riescono ad accedere.”

Controbatte, invece, il presidente della Crui, Ferruccio Resta, affermando che non è un problema di numero chiuso, ma che servirebbe piuttosto una corretta pianificazione dei propri obiettivi e delle priorità su cui investire per il proprio futuro.

La ministra Messa

Mentre il discorso della ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa è diverso: “Dall’anno accademico 2022-2023 ci sarà già un grande cambiamento per accedere alla facoltà di medicina. Infatti non più una sola data, ma un percorso che consenta ai ragazzi dalla IV superiore di prepararsi, auto valutarsi e poter tentare più volte nel corso dell’anno il test”. Queste le sue parole, a cui aggiunge: “Il numero chiuso è necessario, per mantenere alta la qualità, sia nel caso di una selezione all’ingresso sia nel caso di “sbarramento” al secondo anno di università, come accade in Francia”.

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