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Canoa polo, trionfa Pol. Canottieri Catania femminile: intervista alle Campionesse d’Italia

Polisportiva-Canottieri-Catania
Un po' di Catania spicca a livello nazionale, e stavolta non per aspetti negativi. Le giovani donne della Polisportiva Canottieri Catania ottengono, ancora una volta, il titolo di "Campionesse d'Italia": ai microfoni di LiveUnict hanno raccontato il dietro le quinte di questo nuovo successo, ma anche i prossimi obiettivi che puntano a raggiungere.

Catanesi, siciliani, italiani tutti applaudono le giovani donne della Polisportiva Canottieri Catania. Queste hanno trionfato nei play-off scudetto della Serie A Senior di Canoa polo, disputatisi presso l’Idroscalo di Milano tra sabato 6 e domenica 7 agosto.

Le rossazzurre sono Campionesse d’Italia, non per la prima volta, bensì per la nona consecutiva. Più in generale la squadra allenata da Alessandra Catania conta ora l’undicesimo titolo tricolore. Ma è tempo di conoscere qualche dettaglio in più sulla conquista dell’ultimo.

Le poliste Flavia Landolina, Martina Anastasi, Anna Esposito, Roberta Catania, Silvia Cogoni, Martina Barbagallo e Giulia Buonvenga riferiscono ai microfoni di LiveUnict le emozioni che hanno accompagnato il loro nuovo successo, che funge ora da stimolo per fare persino di più.

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Play-off scudetto: il racconto

Non solo la Coppa Italia, che caratterizza un anno già destinato ad essere ricordato come ricco in soddisfazioni. Anche lo scudetto giunge puntuale per il team catanese in questo inizio agosto, al culmine di una serie di partite vincenti contro chi aveva ottenuto il secondo, terzo e quarto posto al termine della stagione regolare.

Di fatto, prima dell’ultimo atto, la squadra ha battuto per 2-1 le Canoe Rovigo, oltre che la Canottieri Ichnusa per 7-2. Sconfitto, poi, in semifinale il Circolo Nautico Posillipo per 5-1.

Domenica 7 agosto, a partire dalle 15:00, si è tenuta invece l’attesissima finale: a contendersi il primo posto Polisportiva Canottieri Catania e Canoe Rovigo.

Dietro e dopo un successo

I tre gol segnati contro le venete già nel corso del primo tempo da Roberta Catania e Flavia Landolina hanno preannunciato una vittoria festeggiata poco dopo, al termine di un match finito, appunto, 3-1. Una vittoria desiderata ardentemente, un risultato tutt’altro che immediato o casuale.

“Dietro questo titolo – esordisce Flavia Landolina, tra le componenti della squadra e di nuovo Campionesse d’Italia – si cela tanto allenamento, ma proprio tanto, tanta confidenza tra i membri della squadra, e soprattutto una fiducia cieca nei confronti della società che ci segue ovunque e dell’allenatore che è un membro della squadra fuori dal campo: senza di lei non potremmo essere quello che siamo ormai da tanti anni”.

Si rientra nel capoluogo etneo con in valigia medaglie ed una coppa in più: occorre, però, ricavare un po’ di spazio anche per nuovi ricordi che resteranno vividi nel tempo.

“L’immagine più bella, quella certamente indelebile, di questi play-off? Lo dico a nome mio ma penso di dirlo anche a nome di tutta la squadra – continua l’intervistata – , il Presidente, il Direttore sportivo e l’allenatore che, con l’espressione di chi ha appena pianto di commozione, ci dicono: ‘Per la dodicesima volta (n.d.r., con riferimento ai titoli ottenuti dal nucleo squadra) brave, brave, brave’“.

Lo sport insegna

Le notizie di successi ottenuti da atlete, che fortunatamente si susseguono numerose, si tramutano facilmente in occasioni utili per sottolineare i benefici della pratica sportiva. Benefici, questi, non solo fisici.

“Ciascuna di noi – spiega l’atleta – , oltre a fare la sportiva, oltre a fare quel che facciamo nel miglior modo possibile, ha anche una carriera. Io, in particolare, mi occupo di differenze di genere e della difficoltà nel superamento di queste ultime e dico che lo sport, in generale, insegna ad affrontare le situazioni che ti si presentano con uno spirito diverso.

In particolare lo sport a livello femminile offre la possibilità di confrontarti con persone che fanno gli stessi tuoi sacrifici in altre parti d’Italia, d’Europa e del mondo e, soprattutto, che ti trasmettono la capacità di pensare che è possibile superare i propri limiti e le proprie difficoltà, a fronte di traguardi che qualcuno prima di te ha già raggiunto“. 

E se si volesse passare dal generale al particolare? La Canoa polo è uno sport di squadra magari attualmente meno scelto ma che molto è in grado di offrire, di insegnare: ben lo testimoniano le giovani della Polisportiva Canottieri Catania femminile.

Fare canoa polo a Catania è diventare parte di una famigliadichiarano le ragazze che compongono la squadra . Provare a fare canoa al Circolo Canoa Catania significa entrare a far parte di una famiglia, intraprendere un percorso di amicizia, di fratellanza e di ‘sorellanza’ (come diciamo noi) che si instaura con tutti. Creare, dunque, dei nuovi rapporti sinceri che vanno al di là di ciò che oggigiorno ci tiene lontani pur essendo vicini“.

Gli obiettivi futuri

Soltanto poche ore fa il team catanese è ufficialmente salito, ancora una volta, sul tetto d’Italia. Mentre continuano a festeggiare, le giovani sportive pensano già ai prossimi traguardi da tagliare.

“Per quanto concerne l’anno 2022 – continua Flavia Landolina – , il prossimo obiettivo della squadra è la Coppia Campioni che si terrà a Belfast a fine settembre. In questo momento siamo alla ricerca di sponsor e abbiamo un’oggettiva difficoltà economica perché non ci muoviamo soltanto come persone ma con borse di tre metri al seguito, dunque le trasferte sono costose.

In merito alla prossima stagione, invece – conclude l’intervistata – , l’obiettivo è quello ovviamente di riconfermare il risultato di Coppa Italia e play-off scudetto e poi avere sempre più materiale organico all’interno della Nazionale italiana cui attualmente fanno parte sei membri della squadra su sette”.

A proposito dell'autore

Marzia Gazzo

Marzia Gazzo nasce a Catania il 6 giugno 1998. Laureata in Lettere Moderne, collabora con la testata LiveUnict da maggio 2018. Da dicembre 2020 è coordinatrice della redazione. Ama leggere belle parole, ascoltare voci, raccontare storie.