Arriva il caro ombrellone in Sicilia per questo 2022 a stagione ormai pienamente avviata. La CNA Balneari Sicilia ha effettuato anche quest’anno, avvalendosi del Centro Studi di CNA Sicilia una raccolta dati che ha evinto proprio questo, un caro sui prezzi. A tal proposito però, su un campione di 100 operatori del settore distribuiti su tutta l’isola, viene fuori un dato nettamente significativo, circa il 50% degli operatori presi in considerazione durante l’intervista, manterrà gli stessi prezzi del 2021.
L’indagine svolta principalmente in strutture con bar e ristoranti, prevede dunque che l’ aumento non venga preso in considerazione con alcune eccezioni. Per Siracusa, Catania, Trapani e Agrigento l’altra metà di imprese prevede aumenti non superiori al 5%. Invece in territori come Messina, Palermo, Ragusa e Caltanissetta 1 operatore su 4 prevede aumenti del 5% ed un altro operatore su 4 incrementi entro il 10%.
“Sappiamo bene quanto impatti oggi l’aumento dei costi sulle imprese, per le utenze, e per i prodotti – sottolineano i vertici di CNA Balneari Sicilia – così come per i lavori e manutenzioni ma anche quest’anno gli operatori hanno reagito con attenzione senza aumentare sensibilmente i prezzi verso l’utenza.
È un dato rilevante – spiegano nel particolare il coordinatore regionale Gianpaolo Miceli e il presidente Gugliemo Pacchione – che sentiamo di richiamare e evidenziare anche in ragione di un racconto di questi giorni che tocca probabilmente dei casi eclatanti ma che non rende merito ad una categoria strategica per il turismo siciliano e non solo, troppo spesso presa di mira e oggi a serio rischio di essere messa in liquidazione per scelte scellerate e ciecamente punitive da parte delle Istituzioni Politiche. E lo hanno sulla base di un principio che, ancora una volta, viene applicato senza tenere conto delle peculiarità italiane e della effettiva scarsità della risorsa-costa “.