Salario minimo: nelle scorse ore, a Strasburgo, รจ stata raggiunta un’importante intesa tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue sulla direttiva in merito. Ma cosa prevede? Di seguito i dettagli.
Secondo quanto esplicitato, “nel pieno rispetto delle diversitร nazionaliย il provvedimento favorirร dei salari minimi adeguati nellโUe e lo sviluppo della contrattazione collettiva”. ย Lโintesa dovrร ora essere approvata in via definitiva da Parlamento e Consiglio Ue.
Si esplicita che รจ stata stilata la bozza della direttiva Ue sul salario minimo, ma che questa dovrร ora ricevere l’approvazione in via definitiva da Parlamento e Consiglio Ue.
Le dichiarazioni di Von der Leyen
Una volta raggiunta l’intesa, Ursula von der Leyen (Presidente della Commissione Europea) ha espresso su Twitter alcune parole a riguardo.
“Nei nostri orientamenti politici โ ha indicato la Presidente โ abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nellโUe. Con lโaccordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignitร del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi“.
L’intesa: cosa prevede?
Si esplicita che con la bozza della direttiva Ue sul salario minimo non si prevede l’obbligo di introdurre di un salario minimo in tutti i Paesi dellโUnione Europea.
Al contrario, secondo quanto chiarito dal Consiglio, la direttiva stabilisce soltanto alcune procedure volte a garantire adeguati salari minimi nel caso in cui esistano. Altro punto รจย la promozione della contrattazione collettiva per stabilire i salari.
Infine si punta ad accrescere l’effettivo accesso alla tutela del salario minimo per i lavoratori che vi hanno diritto in base al diritto nazionale.
Gli Stati membri dell’Unione Europea in cui vigono giร salari minimi sono tenti aย stabilire un quadro procedurale grazie al quale fissare e aggiornare adeguatamente i salari minimi, seguendo gli specifici criteri.
Secondo quanto concordato daย Consiglio e Parlamento, si dovrร procedere con gli aggiornamenti dei salari almeno una volta ogni due anni, o al massimo ogni quattro anni per i Paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatico.
Le procedure per fissare e aggiornare i salari dovranno obbligatoriamente coinvolgere le parti sociali.