Covid Catania: da martedì è stato registrato un vero boom di somministrazioni all’hub vaccinale sito in via Pasubio 19, con un flusso di utenti in aumento nel centro di somministrazione dei vaccini. Ed è per questo motivo che l’ufficio emergenza Covid ha incrementato le postazioni sia per l’accettazione che per le somministrazioni.
Inoltre, a partire da lunedì 25 aprile, sarà prolungato l’orario di apertura del centro vaccinale, che resterà aperto dalle 9 alle 20 con orario continuato.
“La chiusura degli hub vaccinali – ha dichiarato dal commissario emergenza Covid, Pino Liberti – ha determinato una maggiore presenza nel punto vaccinale, l’unico, peraltro, in centro città. In questi giorni abbiamo avuto diverse quarte dosi, ma anche prime, seconde e terze.
Leggero incremento – ha continuato Liberti – anche per la vaccinazione pediatrica (fascia 5-11 anni). Nella nostra provincia, complessivamente, vi sono ancora oltre 120 mila persone che non hanno fatto nemmeno la prima dose. E ci auguriamo che decidano di immunizzarsi molto presto. Oggi, è utile ricordarlo, per loro vi è una possibilità in più con il vaccino Novavax, che si basa su una tecnologia differente rispetto agli altri e dopo due somministrazioni ha una efficacia del 90%”.
Per permettere una più agevole modalità di prenotazione del vaccino Novavax e organizzare la preparazione delle dosi sono attivi tutti i giorni, dalle 9 alle 18, due numeri di telefono dedicati (3384702975 e 3384723083). Si ricorda che la prenotazione è necessaria poiché per la somministrazione è necessario raggiungere un numero di 10 persone, vale a dire le dosi che si possono preparare dopo l’apertura di un singolo flacone.
“Il lavoro di medici, infermieri, amministrativi e informatici prosegue – ha poi concluso Liberti – non solo per la vaccinazione, che si è spostata nei siti dei distretti sanitari dell’Asp, ma anche per la gestione dei soggetti positivi, il cui dato resta, purtroppo, costante. Ma noi restiamo vigili. Ci conforta, comunque, il fatto che i ricoveri ospedalieri siano, al momento, molto ridotti. Così come i casi gravi, che riguardano comunque soggetti non vaccinati o che non hanno completato il ciclo”.