Il report dei 20 ospedali aderenti alla rete Fiaso riporta che, se nella settimana dall’11 al 18 gennaio lโincremento delle ospedalizzazioni era stato del 7,1% e tra il 4 e l’11 gennaio la crescita era stata del 32%, nell’ultima settimana si รจ registrato invece un lievissimo aumento dello 0,4%.
I dati
Secondo i dati del 25 gennaio, la curva dei ricoveri si sta di fatto abbassando, ma bisogna tener conto della differenza presente tra due categorie di pazienti: diminuiscono del 2,5% i pazienti โper covidโ, ovvero coloro che sono stati contagiati dal virus e presentano sintomi respiratori e polmonari, mentre aumentano del 6,7% i pazienti โcon covidโ, cioรจ i positivi che si trovavano in ospedale per la cura di altre patologie.
Inoltre, tra i dati รจ possibile vedere come ci sia un andamento differente tra ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive: da un lato aumentano dellโ1,4% i pazienti nei reparti ordinari, proprio a causa di pazienti positivi ma con altre patologie, mentre dallโaltro diminuiscono dellโ8% le presenze nelle rianimazioni.
Chi finisce in terapia intensiva?
Negli ospedali sentinella Fiaso i ricoveri nei reparti intensivi sono diminuiti dellโ8% in una settimana, segnando cosรฌ per la prima volta in tre mesi una importante inversione di tendenza.
Nel reparto di rianimazione la maggioranza dei pazienti รจ costituita da chi ha gravi sindromi respiratorie e polmonari dovute al covid; inoltre, รจ importante sottolineare che tra coloro che sono ricoverati โper Covidโ il 60% del totale รจ costituito da no-vax e, tra i pazienti vaccinati in terapia intensiva, il 72% di loro non aveva ancora fatto la terza dose. Dati, questi, che fanno capire l’importanza del vaccino.
Un paziente su 3 si scopre positivo “per caso”
Nei reparti degli ospedali, come evidenziato dagli studi Fiaso, un paziente su tre scopre “per caso” di avere lโinfezione al momento del tampone pre-ricovero per un’altra patologia, venendo quindi ricoverato in area covid per assistenza di altro tipo.












