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Esattamente cento anni fa Giovanni Verga, grande scrittore, drammaturgo e maggior esponente della corrente letteraria del Verismo, moriva nellโabitazione in cui era nato ottantadue anni prima, in una Catania da cui si era allontanato ma a cui era infine tornato.
Oggi sia ai catanesi che ai turisti, tanto ai cultori dellโautore quanto ai semplici curiosi viene riservata la possibilitร di visitare quella che รจ divenuta una casa museo e che un poโ rappresenta lโesordio e lโepilogo della vicenda biografica del grande autore. Unโabitazione da cui traspaiono passioni e carattere di una figura a cui Catania oggi rende ancora una volta omaggio con molteplici iniziative, una messa in suffragio celebrata allโinterno della Cattedrale di SantโAgata ed una deposizione di fiori presso il monumento funebre, lungo il Viale degli Uomini Illustri.
In occasione del centesimo anniversario della sua morte, per scoprire qualcosa in piรน dellโuomo prima che dello scrittore, LiveUnict ha visitato i luoghi da Verga vissuti nel quotidiano, la sua dimora in cittร .
Il Palazzo: nel cuore della Catania Barocca
La Casa Museo di Giovanni Verga si trova allโinterno di un palazzo borghese risalente alla fine del Settecento ma che sorge nel cuore della Catania barocca.
Lโedificio รจ impiantato su parte delle strutture preesistenti del piccolo convento dei โPadri Trinitari della Redenzione dei Captiviโ che, proprio alla fine del XVIII secolo, vennero soppressi. A quel punto il ย โconventino di S. Annaโ passรฒ prima nelle mani del Regio Demanio e, nel 1784, venduto agli antenati materni del Verga. Lโereditร , dunque, va fatta risalire alla famiglia Di Mauro Barbagallo.
La facciata principale del palazzo, di stile tardo barocco, arricchisce via SantโAnna, tra due delle principali arterie cittadine: via Garibaldi, prima definita via Ferdinandea, e via Vittorio Emanuele, che era la Strada Reale. Va sottolineata, inoltre, la vicinanza al Teatro Antico e a Piazza Giuseppe Mazzini (originariamente nota con il nome di Piano di San Filippo) che negli anni del soggiorno catanese di Verga ospitava i mercati.
Sebbene la costruzione sia tardo settecentesca, lโarredamento dellโabitazione di Giovani Verga รจ chiaramente tardo ottocentesco ed “eclettico”. ร quanto emerso dalla visita compiuta, sotto la guida attenta di due storici dellโarte del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci.
Questa inizia giร varcando il portone, realizzato con vetri serigrafati di inizio Novecento perchรฉ cosรฌ immaginato e commissionato dallโautore de I Malavoglia.
I primi passi
Salendo qualche gradino e lasciandosi alle spalle il primo piano, si entra nellโappartamento di un letterato con la L maiuscola. Sebbene non sia lui ad accogliere, passando da un ambiente allโaltro della casa non si puรฒ che sentirsi un poโ piรน vicini al Verga. In prima battuta si visita uno spazio unico ma ottenuto smontando quelli che originariamente erano due salotti contigui.
Qui sono state collocate delle teche contenenti, oltre che riviste illustrate con la novella Fantasticheria, ย stampe e ritagli di giornali dellโepoca, alcune prime edizioni, per esempio quella di Novelle Rusticane. I primi passi del visitatore vanno, cosรฌ, idealmente a coincidere con quelli del Verga.
Si incontra anche un โospiteโ inedito: in questa prima sala รจ esposta unโopera giovanile del grande pittore catanese Giuseppe Sciuti, nato a Zafferana Etnea nel 1834. Il dipinto su cavalletto, intitolato Eruzione dellโEtna (1852), รจ unโacquisizione dei Beni culturali fatta dalla Soprintendenza e qui assegnata per sola omogeneitร di periodo: รจ lโunico quadro che non fa parte della collezione di Verga.
I rapporti inediti
Si passa poi alla biblioteca dello scrittore, completamente catalogata. I numerosi libri ospitati, sono contraddistinti dalle iniziali del padrone di casa, una โGโ e una โDโ sovrapposte. Questo ambiente apre inevitabilmente ad una riflessione sui rapporti stretti dal Verga, oltre che sulle sue letture e i suoi interessi culturali.
Ciรฒ che emerge รจ che il catanese strinse legami, corredati da scambi di volumi con bellissime dediche, anche con autori molto distanti da lui. E non solo fisicamente, come nel caso dei francesi, ma anche per atteggiamenti culturali.
Come ricordato da uno dei due storici dellโarte, anche un autore futurista come Carlo Carrร pubblicรฒ un testo, โGuerrapitturaโ (1915) inserendovi una dedica al verista Verga.
Le librerie sono state realizzate su misura e per volontร del letterato con legno di noce proveniente dagli alberi della tenuta di famiglia di Tรฉbidi, a Vizzini.
In questa biblioteca รจ presente anche una targa di bronzo su marmo bianco, giร liberty nelle figure. Fu commissionata dal Comune di Catania nel 1820, in occasione delle celebrazioni per lโottantesimo compleanno dello scrittore, e realizzata da Giovanni Nicolini. Ricevette anche una pergamena policroma, presente in Casa Verga.
Giovanni Verga viene descritto come un uomo schivo, tuttโaltro che mondano, restio anche a posare per un tempo prolungato. Per tale ragione oggi si posseggono pochi ritratti del grande scrittore: uno, perรฒ, รจ custodito proprio allโinterno della libreria della Casa Museo. Lโautore รจ il pittore veneto Amedeo Bianchi, nato alla fine dellโOttocento, che conosceva direttamente lo scrittore poi rappresentato. Secondo quando riferito da Saverio Fiducia in un articolo del 1931, il ritratto a olio venne realizzato nel 1913.
Il genio e la morte
Il 27 gennaio 1922, allโetร di ottantadue anni e dopo aver lasciato il segno, si spense Giovanni Verga. Dopo un ventennio trascorso a Milano (seppur caratterizzato da diversi ritorni in Sicilia), lo scrittore tornรฒ definitivamente nel capoluogo etneo, per poi morire in questa camera da letto.
Questa stanza, perรฒ, non รจ legata solo ad un avvenimento triste, quale la fine della vita dello scrittore. Anni prima il Verga aveva dato vita al romanzo epistolare Storia di una capinera, in cui la protagonista orfana di madre, Maria, รจ destinata dal padre ad una vita di clausura in un convento catanese.
Cosa si cela dietro lโambientazione e le vicende narrate? Piรน voci sostengono che proprio la vicinissima Badia di Santa Chiara, facilmente visibile dalla finestra della camera, e i canti delle Clarisse, probabilmente ascoltati di frequente, furono per Verga fonte dโispirazione.
Nella camera da letto si riscontrano diverse rappresentazioni degli avi di Verga, tra cui uno che riprende la tipologia dei ritratti siciliani dellโOttocento, ed anche un ritratto fotografico, poi ritoccato a mano, del fotografo Grita.
Pochi passi e ci si trova in un altro ambiente che, come gli altri, ha mantenuto gli arredi e la tappezzeria originari. Decorano le pareti fotografie anche pitture del Rinascimento e ritratti a figura intera di tradizione fiamminga.
Segue una camera da letto riservata agli ospiti, gli stessi che il Verga desiderava deliziare anche con la presenza di incisioni, regalate dagli amici e di cui era appassionato.
Giovanni Verga non ebbe figli, nรฉ si sposรฒ mai. Ebbe, perรฒ, due amanti storiche: a ricordarlo รจ la presenza in casa di un calco in bronzo della mano dellโamata Contessa Dina Castellazzi di Sordevolo. Lโaltra donna legata allโautore fu la Contessa Paolina Greppi Lester.
ร possibile, comunque, consultare lโalbero genealogico presente in questo spazio museale per scovare i discendenti dello scrittore, fino alla quarta generazione.
La camera da pranzo e Cavalleria rusticana
Il compito di salutare il visitatore spetta alla stanza da pranzo, di stile ubertino e dai legni chiari.
Gli oggetti che facilmente attirano lโattenzione sono il tavolino utilizzato per il primo allestimento teatrale della Cavalleria rusticana ed il vassoio donato al Verga dalla grande interprete della rappresentazione del 1884, Eleonora Duse.
Non puรฒ mancare un quadro simbolista, dal titolo Vendetta di rettile (Nysoumba), frutto della creativitร del catanese Calcedonio Reina che qui riprende il tema della sensualitร legata alla morte.
Sebbene diversi mobili dellโabitazione non siano piรน presenti in questi spazi, lโobiettivo perseguito รจ stato quello di non cambiare quanto rimasto, per rispecchiare al meglio il Giovanni Verga che qui ha vissuto. Per raccontare piรน fedelmente di lui ancora oggi, a un secolo dalla sua morte, e negli anni che verranno.