Rettifica ore 16.41 del 15/10/2021: LiveUnict precisa che la citazione del nome dell’attuale rettore Francesco Priolo, nel presente articolo, è stato un refuso poiché non è stato ad alcun titolo coinvolto nella suddetta inchiesta.
Rinviate a giudizio, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, 45 persone coinvolte nell’inchiesta “Università Bandita” sui concorsi pubblici all’Università di Catania. È questa la decisione del Gup Simona Ragazzi.
La prima udienza è prevista per il 15 giugno 2022, nella seconda aula bunker del carcere di Bicocca, davanti la terza sezione penale del Tribunale. In aula i docenti etnei di vari dipartimenti universitari, l’ex procuratore Vincenzo D’Agata, la figlia docente universitaria, l’ex sindaco Bianco e l’ex assessore Orazio Licandro.
Nell’ambito della stessa inchiesta, il Gup Marina Rizza aveva già rinviato a giudizio gli ex magnifici dell’Ateneo catanese: Francesco Basile e Giacomo Pignataro, insieme ad altri sette docenti. Abuso d’ufficio e falso sono i reati contestati, mentre per Basile e Filippo Drago si aggiunge anche la corruzione per atti contrari ai propri doveri.
Il Gup Rizza ha disposto il non luogo a procedere per il reato di associazione per delinquere e derubricato in abuso d’ufficio la turbata libertà di scelta del contraente. La prima udienza del processo si terrà il prossimo 10 maggio davanti la Terza sezione penale del Tribunale. Il Gup Rizza, sempre il 22 settembre scorso, ha anche assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professore Giancarlo Magnano di San Lio, che ha fatto accesso al rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi per abuso d’ufficio, pena sospesa.