I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lanciano l’allarme al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: si stima il 20% di rinunce turistiche per la regione Sicilia. La causa, secondo i sindacati, sarebbe il possibile ingresso dell’Isola in zona gialla già dal 16 agosto, visti i contagi in continuo aumento.
Altrettanto preoccupate si dicono le segreterie regionali guidate da Monia Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto. Da queste arriva la conferma di numerose disdette dagli alberghi in piena alta stagione, un dato considerarsi allarmanti per l’economia della Sicilia. I dati parlano chiaro: le disdette per gli alberghi siciliani sono sempre più frequenti, i turisti, in vista di un possibile rientro dell’Isola in zona gialla, optano per altre mete.
Cosa richiedono i sindacati
Data la situazione, i sindacati chiedono al governo di intervenire per non compromettere irreversibilmente la stagione turistica siciliana. Un’altra interruzione, dopo la ripartenza, sarebbe catastrofica e avrebbe gravi ripercussioni sulle attività ricettive e soprattutto sulla tenuta dei livelli occupazionali.
I sindacati chiedono dunque, al presidente Musumeci, di intervenire con i mezzi che ritiene più opportuni e fare chiarezza sulle limitazioni che l’ingresso in zona gialla comporterebbe anche per i possessori di green pass. Si richiede inoltre tempestività, visto che l’entrata in zona gialla, per la Sicilia, sembrerebbe doversi aggirare intorno al 16 agosto.
A rimetterci sono i lavoratori stagionali
A rimetterci, secondo i sindacati di categoria, sarebbero in particolar modo gli stagionali, lavoratori precari che attendono la stagione turistica per trovare nuovamente occupazione. L’interruzione della stagione turistica a metà agosto provocherebbe, specie a questa categoria, gravi problemi economici.