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Green pass obbligatorio per treni, aerei ed eventi: le ipotesi del governo

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Green pass obbligatorio? E per quali attività? Si pensa a treni, aerei ed eventi. Rimane incertezza su ristoranti e discoteche. Tutte le ipotesi in campo.

In vista dell’andamento della curva epidemiologica in crescita, il governo discuterà, per la giornata di martedì prossimo, su nuove linee da discutere. Il green pass sarà obbligatorio solo nel caso in cui verrà adottato il decreto corrispondente e varrà per entrare in tanti luoghi dove sono previsti assembramenti.

La discussione verte sulle attività che richiedono una certificazione che dimostri di essere vaccinati, guariti o aver fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti. La scelta potrà essere scelta entro la fine di luglio, se non già per la prossima settimana.


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Green pass: per quali attività?

L’idea è che il green pass serva per salvaguardare tutte le persone concentrate in luoghi al chiuso e/o all’aperto. Fra le tante attività in cui sarà richiesto il green pass rientrano stadi, concerti e sale spettacoli addirittura raggiungendo la capienza del 100 per cento. Il green pass sarà indispensabile per partecipare a eventi pubblici e convegni.

Confermato anche per i banchetti che seguono le cerimonie civili o religiose, i cui controlli potranno essere affidati esclusivamente alle forze dell’ordine e per chi non dimostrerà di essere in regola scatterà la contravvenzione.

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Ancora necessaria la certificazione per viaggiare sui treni a lunga percorrenza e in aereo, mentre non è prevista la stessa misura per il trasporto pubblico. Per autobus e metropolitane rimangono le attuali regole e la capienza dovrà essere limitata, per garantire il distanziamento di almeno un metro tra i passeggeri.

Per i ristoranti ancora nessuna novità, solamente il confronto alla cabina di regia del governo potrà predisporre nuove misure. Le discoteche ancora attendono una data dall’esecutivo per la riapertura, forse si introdurrà un Qr code.

Green Pass: la politica si spacca

Il ministro della Salute Roberto Speranza conferma: “Guardiamo con preoccupazione a quello che accade nel Regno Unito e in Spagna, per questo bisogna accelerare“, trovando appoggio dalla collega degli Affari Regionali Mariastella Gelmini.

La stessa continua a ripetere: “È normale avere sensibilità differenti, ma sono fiduciosa che anche su questo tema, come ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, si troverà una soluzione unitaria. Se non vogliamo tornare a dover chiudere il paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto. Dobbiamo fare uno scatto in avanti“.

Il leader della Lega Matteo Salvini continua a frenare: “Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità. Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo. Quindi se ce ne sarà la necessità, vedremo se investire in sicurezza“.

Per il Movimento 5 Stelle si tratterebbe di una “soluzione solo in caso di un sensibile aumento dei contagi, allo scopo di evitare una nuova stagione di chiusure e restrizioni, ma rimarrà imprescindibile introdurre anche la gratuità dei tamponi”.