L’Orto Botanico di Catania dell’Università di Catania riapre le porte ai visitatori. Dopo la chiusura a causa delle restrizioni per la pandemia, lo storico giardino etneo potrà essere nuovamente visitato. Sarà possibile andarci dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, e sabato dalle 9 alle 14.
Da lunedì 5 luglio, sarà nuovamente possibile scoprire le bellezze del patrimonio naturalistico, storico e artistico e, soprattutto, ammirare alcune peculiari collezioni, quali le ‘succulente’ (migliaia di esemplari per la maggior parte coltivati all’aperto), le ‘palme’ (80 specie diverse) e le ‘piante autoctone siciliane‘ (numerose piante spontanee della flora sicula) lungo gli itinerari dell’Orto Botanico.
Il professore Gianpietro Giusso Del Galdo dell’Università di Catania, responsabile scientifico dell’Orto Botanico, spiega: “Abbiamo approfittato di questa lunga chiusura forzata per aumentare la sicurezza e arricchire l’Orto Botanico di nuove collezioni di piante, di nuovi arredi da esterno, studiati appositamente per renderlo ancora più confortevole nel rispetto dello stile architettonico che lo caratterizza e lo rende unico. Noi siamo per la bellezza“.
“È stato realizzato, nel pieno rispetto stilistico e funzionale, anche un nuovo percorso per persone diversamente abili con materiali e tecnologie all’avanguardia – aggiunge il professore -. È stato concepito e realizzato per consentire a tutti di ammirarne anche gli angoli più remoti perché siamo per l’inclusione. Crediamo, inoltre, nel miglioramento continuo e non smettiamo mai di lavorare a nuove idee e progetti perché siamo per la creatività“.
Il giardino etneo, infatti, riveste una particolare importanza in campo educativo richiamando ogni anno migliaia di studenti e visitatori, ma anche per le iniziative proposte per richiamare l’attenzione sulle problematiche di carattere ambientale e di salvaguardia ex situ delle specie in via di scomparsa.
L’Orto Botanico, fondato il 31 luglio del 1858 grazie all’opera del monaco cassinese Francesco Tornabene Roccaforte, si estende su una superficie di 16mila metri quadrati nel “salotto” della città dell’Elefante tra via Etnea e via Antonino Longo. Le prime piante, provenienti da altri orti botanici in particolare di Svezia, Francia e Italia (Napoli e Palermo) furono collocate nel 1862. Nello stesso anno e nel 1864 l’Orto fu visitato dal Principe Umberto di Savoia che, tra l’altro, apprezzò le collezioni di cotoni e tabacchi.
Nel 1865, grazie ad un lascito del catanese Mario Coltraro all’Università, l’Orto fu ampliato e la nuova area venne destinata, come espressamente voluto dal donatore, alla coltivazione di specie della flora spontanea siciliana.