Qualche giorno fa è stata pubblicata la classifica delle spiagge più belle d’Italia. La graduatoria registra 18 spiagge della Penisola, di cui il settimo e il 17esimo posto sono ricoperti da due spiagge siciliane. Ad aggiudicarsi invece il primo posto è la regione Sardegna che conquista ben 6 posizioni.
Il riconoscimento 5 vele
La classifica delle spiagge più belle viene stilata da Legambiente e Touring Club, che assegnano così il riconoscimento ai comprensori balneari, marini e lacustri, più belli e sostenibili d’Italia. L’obiettivo è quello di valorizzare i tratti di costa meno sfruttati e più incontaminati. Le regioni più premiate quest’anno, insieme alla Sicilia, sono: Sardegna, Puglia, Campania, Liguria, Basilicata e Toscana.
Le spiagge 2021 più belle e sostenibili di Sicilia
Le spiagge siciliane che si sono aggiudicate il riconoscimento delle cinque vele, ricoprono la posizione del settimo e 17esimo posto. Le spiagge in questione sono l’isola di Salina (ME) e Pantelleria (TP).
La 21esima edizione 5 vele
Il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi afferma: “La ventunesima edizione di questa guida è una promessa di benessere e felice abbandono alla natura. Non è una classifica, ma una mappatura geografica che fotografa le eccezionali ricchezze dei mari e dei laghi italiani e segnala le buone pratiche ambientali, amministrative, turistiche che contribuiscono a conservarle e a farle conoscere”.
Come viene assegnato il riconoscimento
Si parte da un’attenta valutazione dei comprensori turistici in base a diversi parametri, incentrati sulla qualità ambientale e sulla qualità dei servizi ricettivi e si integrano a queste altri dati la capacità di tutelare l’ambiente, ma anche le tradizioni, l’artigianato, la gastronomia, la qualità delle strutture ricettive, la mobilità e l’offerta culturale.
Sebastiano Venneri, responsabile Turismo di Legambiente, ha dichiarato: “Le località al vertice della nostra classifica sono quelle che avranno più possibilità di vincere le sfide del futuro, quelle in grado cioè di coniugare al meglio le tematiche ambientali con le prospettive di sviluppo economico“.