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Economia in Sicilia come nel dopoguerra: la pandemia ha piegato l’Isola

ragazzo povero strada
La pandemia dovuta al Covid ha causato problemi anche all'economia siciliana, determinando "un significativo aumento della povertà assoluta".

L’emergenza sanitaria ha causato danni in tutti i campi e tra questi, uno dei più colpiti è proprio il settore economico. Lo scorso dicembre, le famiglie siciliane che potevano usufruire degli aiuti economici, come il reddito di cittadinanza, erano circa il 13,8 per cento, contro il 6,1 per cento in Italia.

Come nel resto del Paese, l’emergenza sanitaria ha causato una contrazione di dimensioni mai rilevate dal dopoguerra a oggi“, così come sostengono gli analisti.

Secondo i dati Istat, già nel 2019, circa il 10 per cento su due milioni di nuclei familiari era in stato di povertà assoluta, ma come scrive Bankitalia, “le stime preliminari per il 2020, disponibili solo per il Mezzogiorno e l’Italia, segnalano un significativo aumento della povertà assoluta rispetto all’anno precedente”.  Purtroppo, questa crisi ha portato anche ad “un ampliamento della disuguaglianza del reddito da lavoro per l’aumento dell’incidenza dei nuclei non percettori”.

La situazione è difficile: secondo la Banca d’Italia “anche in Sicilia, come nel resto del Paese, l’emergenza sanitaria ha causato una contrazione dell’economia di dimensioni mai rilevate dal dopoguerra a oggi“. Si citano infatti i dati di Prometeia del 2020, secondo cui il Pil regionale si sarebbe ridotto dell’8,4 per cento (-8,9 in Italia). Inoltre, in Sicilia, nel 2020, le ripercussioni sul lavoro sono state consistenti: quasi quindicimila posti di lavoro sono stati persi ed è diminuito il numero sia dei lavoratori autonomi, che soprattutto quello dei lavoratori dipendenti.

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Fortunatamente, però, come scrive la Banca d’Italia: “nel complesso il calo del reddito disponibile delle famiglie è stato attenuato dagli ammortizzatori sociali e dalle misure di sostegno“, come il reddito e la pensione di cittadinanza.

A seguito di questa grave crisi, c’è stato inoltre un incremento del risparmio finanziario, anche a causa della paura dei contagi e della chiusura di luoghi culturali come il cinema e i musei e di luoghi comuni come i ristoranti e le discoteche.

Bankitalia aggiunge: “La domanda di mutui ha risentito del sostanziale blocco delle compravendite nella prima parte dell’anno, mentre nell’ultimo trimestre le erogazioni di nuovi finanziamenti sono aumentate notevolmente, beneficiando della riduzione dei tassi di interesse“. Anche il turismo è in ginocchio: i tour operator e le agenzie di viaggio italiane hanno subito gravi perdite di fatturato (oltre il 90 per cento nel 2020) ed ora stanno cercando faticosamente di riprendersi.