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La Sicilia sta pregustando il sogno della zona bianca, che potrebbe portare l’Isola a restrizioni anti-contagio meno severe. Il giorno a cui tutti guardano è il 21 giugno, quando, dopo il monitoraggio settimanale, si potrà appurare se la Regione avrà o meno le condizioni per passare alla zona bianca.
Perché ciò accada, però, occorre che i contagi si mantengano bassi e per questo il presidente Nello Musumeci bacchetta gli irresponsabili, invitandoli ancora alla massima prudenza.
Sicilia zona bianca: solo se i contagi restano bassi
Come accennato, quindi, la Sicilia in zona bianca non è una certezza, poiché, se i contagi dovessero risalire, il sogno potrebbe sfumare, almeno per il momento. È necessario, pertanto, che sia confermato il trend in discesa dei nuovi positivi e che la situazione negli ospedali resti sotto controllo.
Al contempo, inoltre, bisognerà procedere a passo di marcia con i vaccini, per i quali si dovrà appurare l’effetto dello stop all’uso di Astrazeneca per gli under 60. Si attendono anche notizie, inoltre, sulla possibilità di somministrare la seconda dose di Astrazeneca o se, al contrario, occorrerà procedere con altri vaccini.
In questo contesto, però, si respira un’atmosfera di leggerezza e imprudenza da parte di alcuni ed è per questo che Nello Musumeci è tornato a chiedere la massima prudenza.
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Musumeci bacchetta gli imprudenti
“C’è uno spazio di manovra improntata a irresponsabilità, a non prudenza, per fortuna molto isolata. E quando accade – ha dichiarato Musumeci, intervenuto alla trasmissione televisiva “L’aria che tira” su La7- io intervengo subito con la zona rossa per circoscrivere i focolai”.
“Nelle località turistiche e ovunque in Sicilia – ha detto ottimista- si sta bene, il contagio si è abbassato, ma invito giovani e meno giovani alla prudenza e al rispetto delle regole, anche in piena estate. La battaglia contro la pandemia non si vince con il colore giallo o bianco, ma solo quando l’ultimo dei siciliani si sarà vaccinato”.
Il nodo vaccini
“Intendiamo uniformarci – ha sostenuto il Presidente della Regione Sicilia in merito alla questione vaccini- come abbiamo sempre fatto alle indicazioni nazionali, mai come in questo momento serve una chiarezza nella comunicazione. Non si può parlare in dieci lingue diverse, ma da Roma continuano ad arrivare linguaggi differenti e qualche volta anche contrastanti”.
“La Sicilia – ricorda – ha pagato più di tutti la diffidenza verso AstraZeneca per cinque casi mortali che non sono mai stati ricondotti a responsabilità del vaccino, ma hanno creato una psicosi difficile da neutralizzare. In Sicilia abbiamo centomila dosi AstraZeneca e ne aspettiamo altre 43mila, che utilizzeremo per il richiamo dei cittadini over 60“.