Ieri sera, all’imbrunire, l’Etna è tornata a dare spettacolo, con un’eruzione che si potrebbe definire “lampo” per via della breve durata. Nonostante sia durato poco, tuttavia, questo nuovo parossismo, che segue quello del 19 maggio scorso, è riuscito a regale immagini a dir poco spettacolari.
L’ultima attività
Un’intensa attività eruttiva dal Cratere di Sud-Est si è verificata ieri sera, con forti boati che sono stati avvertiti anche a grande distanza. La nume di cenere emessa, accompagnata anche da un piccolo flusso lavico, si è alzata per 3500 metri sull’altezza del mare, disperdendosi verso Est.
L’Osservatorio Etneo dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è stato costretto a emettere un avviso per l’aviazione di colore rosso, il massimo livello di allerta. L’eruzione, però, non ha infine impattato con l’attività dell’aeroporto di Catania “Vincenzo Bellini”.
La nuova eruzione, tuttavia, è durata poco, perdendo presto di potenza. A partire dalle 22.30, infatti, si è osservato un rapido decremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico. Anche l’attività infrasonica ha mostrato un marcato decremento, soprattutto nella frequenza di accadimento.
Finite le esplosioni, la fontana di lava e l’emissione di cenere, il quinto parossismo dell’Etna si è, quindi, potuto dichiarare concluso.
Le parole dell’esperto