Slitta l’orario del coprifuoco. In seguito al passaggio in zona gialla della quasi totalità delle regioni italiane, l’orario di rientro presso le proprie abitazioni e domicili verrà spostato dalle 22 alle 23.
Nelle scorse ore si è tenuta la cabina di regia presieduta da Draghi ed il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Dpcm.
La data dello slittamento è, secondo le ultime indiscrezioni, quella di domani (mercoledì 19 maggio). Di fatto, per quanto nelle scorse ore il ministro della Salute Roberto Speranza avesse annunciato uno spostamento in vigore già da oggi, bisognerebbe attendere il giorno dopo la pubblicazione del decreto che, invece, è prevista per oggi.
Dovrebbe, poi, esser prolungato alle ore 24 a partire dal 7 giugno, per scomparire definitivamente nella data che segna l’inizio estate: il 21 giugno.
Nuovo Dpcm: la mappa delle riaperture
Il nuovo decreto, con le sue misure, dovrebbe indicare un graduale rientro alla normalità, segnato da piccole aperture di attività e settori totalmente in stallo dall’inizio dell’emergenza Covid-19.
Il ritorno alla vita di tutti i giorni sembra essere la priorità del Governo, che sta attuando tutte le precauzioni del caso affinché ciò avvenga rapidamente ma in piena sicurezza.
Coprifuoco: zone bianche in deroga
Nel Nuovo Dpcm sono incluse alcune deroghe. Tra queste vi è quella secondo cui nelle regioni che sosteranno in zona bianca varranno le normali norme di comportamento, quali l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale come le mascherine e del distanziamento sociale mentre sarà del tutto eliminato l’orario limite per rientrare presso le proprie abitazioni e domicili.
Stando alla mappa esaminata dalla cabina di regia tenuta dal premier Mario Draghi, e alla quale ha partecipato anche il Comitato tecnico scientifico, che ha a sua volta tenuto conto del numero di contagi e ai dati sull’Rt, a partire dalla giornata dell’1 giugno dovrebbero entrare a far parte della zona bianca le regioni del Friuli Venezia Giulia, del Molise e della Sardegna.
Dal 7 giugno si uniranno a questo gruppo anche l’Abruzzo, il Veneto e la Liguria.
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