Categorie: Attualità

Sicilia, aumentano i casi ma resta la zona arancione: cosa si può fare

Sicilia zona arancione anche per questa settimana. Ecco quali sono le regioni che passano in zona rossa, le regole in vigore e i possibili allentamenti alle misure.

Sicilia zona arancione anche per questa settimana. Nonostante l’aumento dei contagi registrato negli ultimi sette giorni, l’Isola rimarrà arancione anche dopo Pasquetta. Lo stabilisce l’ordinanza firmata dal ministro Speranza lo scorso fine settimana, malgrado in un primo momento si fosse ipotizzata la zona rossa in Sicilia, specie dopo l’inchiesta sui dati truccati.

Sicilia zona arancione: regole spostamenti

Le regole per gli spostamenti in zona arancione non cambiano rispetto alla settimana scorsa. Rimane in vigore, anche in zona arancione, il coprifuoco dalle 22 alle 5. Durante il resto del giorno, invece, è possibile spostarsi all’interno del proprio comune senza obbligo di autocertificazione.

Per spostarsi all’esterno del proprio comune di residenza o domicilio, invece, è necessario firmare un’autocertificazione che comprovi motivi di salute, necessità o lavoro. Diversamente, è vietato spostarsi sia in un altro comune sia in un’altra regione. Inoltre, è valida anche in zona arancione la deroga già applicata nei giorni di Pasqua, che consente di far visita ad amici e parenti nelle loro abitazioni una volta al giorno e per un massimo di due persone alla volta. Dal conteggio sono esclusi under 14 e persone disabili.

Zona arancione e zona rossa: l’ordinanza

In base alle disposizioni ministeriali, vanno in zona arancione le seguenti regioni:

  • Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto e alle Province autonome di Bolzano e Trento.

Vanno in zona rossa, invece:

  • Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

Allentamenti dopo il 20 aprile?

Infine, il governo starebbe pensando a possibili allentamenti alle restrizioni dopo il 20 aprile. In particolare, in considerazione della diminuzione di diversi fattori di contagio, nelle regioni con meno casi si starebbe pensando alla riapertura di bar, ristoranti, cinema e parrucchieri.

La decisione, tuttavia, non è stata ancora presa e tutto dipenderà dall’andamento di contagi e vaccini nelle prossime due settimane.

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