Lo scorso anno accademico l’Università di Catania aveva deciso di rivedere le modalità per iscriversi ai corsi di laurea. Per rispettare le norme anti-contagio, non è stato possibile effettuare il test in presenza. Di conseguenza, l’Ateneo catanese aveva deciso di abolire il test e di considerare il voto di diploma per stilare le graduatorie d’accesso ai corsi a numero programmato. Non è stato lo stesso per i test a numero programmato nazionale, come Medicina e Chirurgia, che si sono svolti tramite test in presenza.
Sembrerebbe che quest’anno l’Università di Catania stiano valutando di reintrodurre le stesse modalità per i test a numero programmato: anche per l’anno 2021/2022 c’è infatti la possibilità che gli studenti siano ammessi ai corsi di laurea in base al voto di diploma. I test TOLC, invece, verranno adottati solo per alcuni dipartimenti, come per esempio DIIEI E DICAR che potrebbero utilizzarlo solo per l’attribuzione degli OFA, e cioè gli obblighi formativi aggiuntivi. Al momento per tutti gli altri CdL (esclusi quelli in cui è previsto il Test di ammissione Nazionale, come Medicina e Chirurgia), invece, potrebbe tornare l’ammissione con graduatoria tramite voto di diploma.
Questa decisione, adottata anche lo scorso anno, aveva suscitato molte critiche e dissensi. Alcuni aspiranti universitari, per via del voto di diploma, hanno dovuto rinunciare al diritto allo studio, e quindi non hanno avuto modo di immatricolarsi. In particolar modo la lettera di Giulia fece parecchio scalpore, firmata anche da altri ragazzi e ragazze che l’anno scorso non sono riusciti ad accedere alle facoltà scelte e ambite. Durante le proteste c’era anche chi aveva dichiarato che “non è possibile fermare gli studenti per un voto che spesso non li rappresenta”.
Diverse sono state le misure adottate invece da altri atenei italiani, che lo scorso anno accademico avevano deciso di mantenere il sistema del TOLC per molti corsi di laurea ad accesso programmato, garantendo cioè lo svolgimento dei test di ammissione online.