Preoccupa in tutto il Paese la diffusione della “variante inglese”. Questa variante del virus, capace di trasmettersi molto più velocemente, è arrivata anche in Sicilia. In particolare, come riportato dal Giornale di Sicilia, sono stati isolati circa venti casi a Palermo e quattro all’Ospedale Garibaldi di Catania.
In totale, da inizio gennaio ad oggi, i soggetti che sono risultati positivi alla mutazione inglese del virus in Sicilia sono 83. Ricordiamo che questa variante è più contagiosa, ma non risulta essere più grave rispetto al ceppo già conosciuto e studiato in Italia.
Si attende conferma su tamponi anomali
Inoltre, sono stati individuati alcuni tamponi anomali per i quali non vi è ancora certezza che si tratti di variante inglese. Letizia Di Liberti, direttrice del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio dell’assessorato regionale alla salute, ha, infatti, sottolineato: “Ci sono alcuni referti anomali, il che non significa che è già stata certificata la variante inglese. I tamponi vanno sequenziati nei laboratori autorizzati dalla Regione Siciliana e per avere conferma del ceppo diverso servono dai tre ai quattro giorni.”
A tal proposito, il professore Antonio Cascio, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico di Palermo, sostiene la necessità di potenziare i laboratori di microbiologia per un intervento più rapido. “Lo ripeto da tempo, abbiamo sanitari e apparecchiature adeguati, ma manca al momento l’organizzazione a livello nazionale. Ora si è deciso di procedere alle tipizzazioni, ma si va avanti troppo a rilento“, ha affermato.