Nella nuova bozza sottoposta, la settimana scorsa, all’attenzione del Comitato tecnico-scientifico si profila la possibilità di allungare la quarantena oltre i 21 giorni nelle aree dove circolano con certezza le varianti del Covid-19.
Di fatto, all’interno del Paese, cresce la preoccupazione. Per tale motivo, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, nei giorni precedenti, il 3 ed il 4 febbraio, sono stati effettuati dei campionamenti straordinari all’interno delle Regioni della penisola maggiormente interessate.
“Alla luce delle nuove evidenze sulla maggiore trasmissibilità delle nuove varianti SARS-CoV-2 si rende necessario, nelle aree con trasmissione accertata di varianti SARS-CoV-2, a scopo precauzionale, l’applicazione delle seguenti ulteriori misure di rafforzamento – si legge nella nota – : le persone che, pur non presentando più sintomi – ‘Casi positivi a lungo termine’- continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, non potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma dovranno proseguire l’isolamento fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo“.
Ciò significa che non sarà più possibile interrompere la quarantena dopo 21 giorni nonostante l’asintomaticità se il tampone continua a risultare positivo: al contrario, bisognerà attenderne l’esito negativo.