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Autocertificazione zona arancione: quando serve e modulo da usare

autocertificazione Pasqua 2021
Autocertificazione, in zona arancione bisogna dimostrare ancora la validità di alcuni degli spostamenti. Ecco quali e il modello da compilare per le forze dell'ordine.

Con la Sicilia in zona arancione, resta ancora valida l’autocertificazione per gli spostamenti. A partire dall’inizio della prossima settimana, infatti, gli spostamenti all’interno del proprio Comune non saranno soggetti a controlli, ma le forze dell’ordine dovranno certificare la motivazione degli spostamenti per chi si trova al di fuori del territorio comunale. Di seguito, il modulo da compilare e gli spostamenti consentiti.

Zona arancione: quando serve l’autocertificazione

Il modulo dell’autocertificazione serve per gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità all’esterno del proprio Comune. In zona arancione, infatti, ci si può spostare liberamente all’esterno del proprio Comune solo se si vive in un paese con meno di 5mila abitanti, entro un raggio di 30km da esso e senza poter raggiungere il capoluogo.

Gli altri spostamenti vanno, invece, giustificati, e bisogna compilare il modulo anche nel caso in cui ci si trovi all’esterno del proprio domicilio dopo le 22, quando scatta il coprifuoco.

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Autocertificazione zona arancione: il modulo in PDF

Spostamenti in zona arancione: casi particolari

I motivi di spostamento per salute e lavoro sono inequivocabilmente chiari per chiunque debba spostarsi. Non è sempre chiaro, invece, cosa si intenda per “motivi di necessità“. Le FAQ presenti sul sito di Palazzo Chigi aiutano a chiarire alcuni punti più “spinosi”. In particolare, vengono considerati motivi di necessità:

  • Rientro dalle seconde case. Dal 16 gennaio 2021, le disposizioni consentono di fare “rientro” alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette “seconde case”.
  • Spesa in un comune diverso dal proprio. Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati.
  • Acquisto di beni durevoli fuori dal proprio comune. Nel caso in cui il proprio Comune non disponga di appositi punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati.
  • Assistenza ad amici o parenti in difficoltà. Si tratta di condizione di necessità e quindi non sono previsti limiti orari. Nel caso si tratti di persone anziane o già affette da altre malattie, ricordate però che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.

Per tutti gli altri casi, infine, si ricorda che la valutazione della presenza di motivi di necessità, in ciascuna vicenda concreta, viene rimessa all’Autorità competente. Chi non condivida il verbale di accertamento di violazione può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto.

Autocertificazione: cosa rischia chi dichiara il falso

Nel caso in cui si dichiari il falso o gli spostamenti non siano giustificati, il rischio minore è una multa compresa tra i 400 e i 1000 euro. Cifra che può essere aumentata di 1/3 nel caso in cui la violazione avvenga a bordo di un veicolo.

Inoltre, se chi dichiara il falso si trova soggetto a isolamento domiciliare perché positivo, anche se asintomatico, si rischia di sfociare il penale. Nei casi più gravi, si può arrivare all’accusa di epidemia colposa, che può essere punita anche con la reclusione da 1 a 6 anni.


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