Catania si prepara a demolire l'ex ospedale Santa Marta. L'obiettivo è restituire una nuova piazza a Catania e riqualificare un edificio storico.
In questi giorni Catania si prepara a riabbracciare una struttura di importante valore storico, per la quale è in atto un’opera di riqualificazione della Regione Siciliana. Si tratta dell’area ex presidio ospedaliero Santa Marta – Villermosa. Il governatore Nello Musumeci, insieme al sindaco di Catania Salvo Pogliese, hanno parlato della rivalorizzazione dell’area nel corso di una conferenza stampa al Palaregione di Catania.
Il presidente ha iniziato parlando della riqualificazione delle aziende ospedaliere e sanitarie sul territorio etneo. “Catania è ricca di aziende e di aree sanitarie, molte delle quali sono state dismesse – dichiara -. L’esempio più concreto è quello dell’Ospedale Vittorio Emanuele II, che diventerà un polo culturale e museale”.
Quindi il governatore si è spostato sul piano generale. Nei nove capoluoghi dell’Isola la Regione è al lavoro per definire un piano di riutilizzo degli edifici dimessi, a cominciare proprio dal Comune di Catania. L’obiettivo per il capoluogo etneo è di riconvertire l’edilizia sanitaria, per evitare contenitori vuoti che diventino oggetto di degrado e riconvertirli a finalità culturali e socio-culturali. Il primo passo sarà “eliminare un obbrobrio“, come lo definisce Musumeci, una parte dell’Ospedale Santa-Marta che si affaccia sulla via Gesualdo Clementi, di recente dismesso.
Il quartiere è settecentesco e con presenze ottocentesche e il presidio sanitario si trova sulla sommità del Monte Vergine, uno dei primi insediamenti della città di Catania. L’Ospedale di Santa Marta – Villermosa è stato svuotato in questi giorni e a breve si procederà alla demolizione, preceduta negli scorsi mesi dalla dismissione del presidio sanitario e, ancora prima, dall’apertura dell’Ospedale San Marco. “La demolizione dell’Ospedale Santa Marta consentirà di consegnare al quartiere dell’Antico Corso, o dei Miracoli, com’era chiamato fino a inizio Novecento – ha dichiarato Musumeci -, una piazza finora rimasta preclusa alla fruizione dei catanesi. Demolendo il Santa Marta diamo vita, valore e protagonismo a un immobile che, una volta messo a nuovo, potrebbe ospitare uffici pubblici“.
Per realizzare il progetto, il Comune e la Regione hanno pensato di rivolgersi all’architetto Scannella. Dopo il presidente della Regione ha preso la parola anche il sindaco di Catania, Salvo Pogliese. “Il progetto determinerà un effetto domino nella realtà urbana, di eccezionale valenza e che coinvolgerà anche l’edilizia privata”, ha dichiarato il primo cittadino. Prima di cedere la parola all’architetto, Pogliese si è soffermato sull’apertura di tre fermate metropolitane nella zona, previste entro il 2024.
“Il progetto mira al recupero di un giardino racchiuso in una corte prima delimitata da muri – ha esordito l’architetto Scannella – e verrà restituito alla città. Nella stesura del progetto ci ha guidato la memoria del luogo.
L’edificio verrà demolito a giorni, l’edilizia degli anni ’60 e le sue funzioni non sono più utili”, ha dichiarato l’esperto preparandosi a entrare nel dettaglio. L’obiettivo di Scannella è la riproduzione dei margini urbani, ridisegnando la piazza pensando alla superficie e ai confini dello spazio. “La piazza è stata disegnata con una grafia molto leggera – dichiara nel corso della conferenza stampa -, non ci interessava una pavimentazione piatta ma che il pavimento restituisca la luce solare. Tutto sarà segnato sulla scala a forbice, l’asse portante del progetto. Abbiamo inoltre quasi raddoppiato le aree verdi ed eliminato tutti i raccordi tra le varie quote, eliminando le scale e abbattendo le barriere architettoniche”.
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