L’Ateneo ha reso noto, nella giornata di ieri, che sei rappresentati degli studenti dell’Università di Catania sono stati tra i primi studenti ad avere accesso alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19, da poco avviata su tutto il territorio nazionale.
Si tratta dei consiglieri d’amministrazione Maurizio Anicito e Alessio Losi e i senatori accademici Francesco Di Paola, Alessandro Guastella, Federico Mertoli e Giuseppe Sotera; sono stati sottoposti alla vaccinazione al Centro Anti-Sars- CoV 2 del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo.
Ad avanzare i sei nominativi dei rappresentanti degli studenti, il rettore dell’Ateneo catanese, Francesco Priolo, che ha commentato la notizia parlando di speranza e impegno dell’università: “Oggi è una bellissima giornata per tutti noi. Apprezziamo e condividiamo la decisione di iniziare la vaccinazione con gli studenti perché loro sono al centro della vita dell’Ateneo e il nostro impegno per tutelare la loro salute è sempre prioritario”.
Il rettore ha, dunque, optato per una preliminare e simbolica vaccinazione degli studenti. “Ci auguriamo che il nostro gesto possa sensibilizzare la comunità studentesca – hanno dichiarato i rappresentanti dopo la vaccinazione -, soprattutto i più scettici, circa l’importanza che riveste il vaccino nella battaglia contro il Covid. E con questo gesto ci auguriamo che il 2021 sia l’anno della svolta”. La seconda dose prevista, sarà somministrata ai rappresentanti a gennaio, quando i vaccini saranno consegnati presso il capoluogo etneo.
Rappresentanti Unict vaccinati: le polemiche degli studenti
Non mancano voci dissonanti in merito. Non tutta la comunità universitaria ha condiviso e apprezzato il suddetto “gesto simbolico”, così come il rettore l’ha definito: “[…] Perché l’Università degli Studi di Catania ha deciso che 6 Medici o Infermieri o altri operatori di settore oggi non dovessero ricevere ciò che, a prova di smentita, è Loro diritto e dovere (come sancito quantomeno dal Testo Unico sulla Sicurezza dei Lavoratori – Legge 81/08) per poter svolgere al meglio il lavoro che da mesi ci tiene tutti in vita”. Sono queste le parole che Edoardo F., studente al VI anno del C.d.L. in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania, ha rivolto al rettore Priolo in una lettera aperta.
“In barba a qualsiasi raccomandazione del Governo Nazionale”, ha aggiunto a proposito della somministrazione delle sei dosi di vaccino ai rappresentati degli studenti. Quest’ultima è stata definita come dissonante rispetto “alle coraggiose e responsabili dichiarazioni del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio dei Ministri che si sono apertamente espressi rispetto alle proprie non-priorità su altri soggetti a ricevere la somministrazione vaccinale”.
Lo studente non esita ad avanzare un gravoso interrogativo: “Non sarebbe più responsabile – continua il futuro chirurgo – per l’Istituzione che forma la Società del Domani, insegnare ai propri studenti l’adempienza alle Norme e l’aderenza alla Responsabilità Civile?”.
Solleva medesimi questioni anche Giulio I.: “Sei ragazzi in perfetta salute ‘in quanto senatori accademici di Unict’ sono stati ‘selezionati’ e vaccinati stamane a Palermo, con tanto di foto, post e storie Instagram ad immortalare il momento.
Alla mia domanda – continua Giulio I. – in base a quali criteri siano stati scelti per accedere alla vaccinazione, la risposta di uno degli interessati è stata ‘il caso’ ”.
Quasi un “salta fila” quello che, nelle ultime ore, si obietta alla scelta del rettore e all’assenso conferito a questa da parte dei rappresentanti, soprattutto di fronte alle chiare linee guida di una campagna vaccinale che preferisce conferire immediato accesso alle dosi alle categorie maggiormente a rischio: medici e infermieri, personale RSA e, soprattutto, anziani.