Università di Catania

UNICT – Sette studentesse selezionate per programma di mentoring imprenditoriale

In alto da sinistra Acquaviti, Faldetta e Calvagna; in basso da sinistra Longo, Pisano, Testa e Zappalà.
Le sette studentesse potranno confrontarsi per sei mesi con una manager di Intesa Sanpaolo per esplorare le dinamiche dell'orientamento e del mondo del lavoro.

Sette giovani studentesse dell’Università di Catania sono state selezionate per partecipare al progetto YEP, Young Women Empowerment Programme – Mentoring per il futuro delle studentesse universitarie. Per sei mesi, le studentesse Unict selezionate dai corsi di laurea del Dipartimento di Economia e Impresa avranno la possibilità di confrontarsi ed esplorare le dinamiche dell’orientamento e del mondo del lavoro con una manager di Intesa Sanpaolo (Mentor), attraverso una relazione di mentoring one-to-one.

Le studentesse – Valentina Acquaviti, Martina Calvagna, Martina Faldetta, Isabel Clara Longo, Ludovica Pisano, Sabrina Testa e Graziana Zappalà – sono state selezionate nell’ambito del progetto promosso da Banca Intesa San Paolo e dalla Fondazione Ortygia Business School, finalizzato a valorizzare 43 giovani talenti femminili selezionati tra le cinque università del Mezzogiorno d’Italia coinvolte: Catania, Palermo, Federico II di Napoli, Politecnico di Bari e Università della Calabria.

Alle studentesse selezionate verrà rivolto uno specifico programma di mentoring e strumenti utili per l’orientamento in modo consapevole delle proprie scelte accademiche e di carriera.

L’iniziativa è stata inaugurata con un incontro dal titolo “Il ruolo delle donne nello sviluppo del Sud Italia” alla presenza, tra gli altri, di Paola Angeletti (chief Operating Officer Intesa Sanpaolo), Elena Bonetti (ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia), Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud e la coesione territoriale) e Lucrezia Reichlin (professor of Economics London Business School).

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Al centro dell’incontro il ruolo delle donne, ancora marginali nello sviluppo socioeconomico soprattutto al Sud. All’innalzamento della scolarizzazione femminile, infatti, corrisponde un marcato orientamento verso materie umanistiche rispetto a quelle tecnico-scientifiche, una presenza ridotta nel mondo del lavoro, in particolar modo nei ruoli decisionali.