Sebbene siano passati quasi nove mesi, le immagini della notte tra il 7 e l’8 marzo sono rimaste fisse nella memoria comune; centinaia di persone in corsa tra i corridoi della stazione di Milano, incuranti del rischio di contagio, in fuga da quella che sarebbe diventata in poche ore una zona rossa, per tornare a casa o semplicemente sfuggire ad un isolamento forzato, contenitivo.
Uno scenario che tutti si augurano non ripetersi. Tra poco più di due settimane scatterà intanto una delle misure di sicurezza imposte dal nuovo Dpcm, varato nella giornata di ieri: il divieto di spostamento tra regioni dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. Faranno eccezione, come sempre, solamente i motivi legati al lavoro, alla salute, e alle situazioni di necessità.
Dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato a Mattino 5, arriva l’allarme: tra sabato 19 e domenica 20 dicembre si potrebbero rivivere quelle situazioni terrificanti di fuga, con il rischio non solo di un vero e proprio esodo natalizio, ma di un’impennata di nuovi casi, in movimento con i viaggiatori.
Come sottolineato da Fontana, bisogna che “ci sia particolare attenzione nelle stazioni, negli aeroporti e da tutti i luoghi da cui la gente potrebbe partire. Bisognerà parlare con le Prefetture e con le forze dell’ordine per evitare che si creino più danni che lasciare la libertà a tutti di circolare nel periodo natalizio”.
Ecco perché adesso tocca proprio ai governatori delle regioni del Sud; la richiesta è che si adottino delle specifiche ordinanze per regolamentare gli arrivi, così da scongiurare in modo assoluto l’esodo, e il conseguente innalzamento della curva epidemiologica, in discesa ma ancora troppo alta per parlare di un ritorno, in breve, alla sicurezza e alla normalità.