Il nuovo Dpcm natalizio, firmato ieri in serata, prescrive rigide misure sugli spostamenti non soltanto tra Regioni, ma anche tra Comuni. Quando e come sarà possibile rientrare in Sicilia? Di seguito tutti i dettagli.
Nuove misure sugli spostamenti quella adottata dal nuovo Dpcm. Cosa accade per gli spostamenti verso la Sicilia?
In generale, il nuovo Dpcm prevede dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 il divieto di tutti gli spostamenti interregionali, indipendentemente dalla fascia di rischio. Anche la Sicilia sarà, dunque, blindata. Sarà comunque permesso ritornare ai luoghi di residenza o domicilio e sempre e comunque per tornare alla propria abitazione. Restano sempre valide le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute.
Non sarà possibile raggiungere l’Isola nell’arco di tempo prima menzionato ma, fino al 20 dicembre, si può uscire dalla propria regione se si trova in fascia gialla per andare in un’altra regione classificata nella medesima fascia di rischio.
Misure, queste, modellate anche sulla base di quanto asserito dal ministro Speranza:“Senza misure rigorose durante le feste, ci ritroveremo a febbraio con una terza ondata peggiore della seconda”. Per scongiurare un rinnovato aumento della curva epidemiologica, il Consiglio dei ministri ha approvato il dl che permette all’esecutivo di fermare gli spostamenti tra le regioni; inoltre a Natale, Santo Stefano e il primo di gennaio sarà vietato uscire dal proprio Comune di residenza.
Non è stata approvata, quindi, la richiesta di permettere i ricongiungimenti familiari in base al grado di parentela. Il divieto ha sbarrato la strada a quanti avrebbero voluto mettersi in viaggio per raggiungere i propri cari. Il dpcm permetterà di muoversi per tornare nella propria casa di residenza o domicilio e di entrare in Sicilia esclusivamente per “situazioni di comprovata necessità”. Tra i motivi di urgenza sono compresi quelli che riguardano l’assistenza di una persona non autosufficiente.
Come già precisato da Orlando: “Tendenzialmente gli spostamenti devono essere legati allo stato di necessità perché siccome non è possibile pensare di mettere un vincolo sul numero delle persone che si siedono a tavola, per evitare tavolate l’unico modo è evitare gli spostamenti di massa. Questa cosa già oggi già vige nelle regioni arancioni e rosse. Probabilmente si cercherà di andare incontro alle persone sole e alle situazioni dei piccoli Comuni”.
Il nuovo Dpcm, che rimarrà valido sino al 15 gennaio 2021, copre anche i rientri in Italia dall’estero: dal 10 dicembre, chi rientra da uno dei 27 Paesi Ue è obbligato, 48 ore prima di partire per l’Italia, a fare il tampone e presentarlo all’arrivo; se è negativo, può entrare senza attendere un periodo di quarantena. Chi arriva da un Paese extra-Schengen invece dovrà farla. Inoltre, dal 21 dicembre all’Epifania, tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno osservare il periodo di quarantena.
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