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Coprifuoco e ingressi bloccati per la Sicilia, Musumeci: “Non lo escludo assolutamente”

Nello Musumeci
Anche nel corso della giornata di ieri, 21 ottobre ottobre, la Sicilia ha registrato più di 500 nuovi soggetti positivi al Covid-19. Nello Musumeci torna a parlare di quanto già fatto e non esclude nuove misure, più dure.

Cosa comporterà la crescita della curva pandemica in Sicilia? Nello Musumeci, presidente della Regione siciliana ammette di cominciare ad essere in apprensione e torna a parlare di rischi da prevenire e misure da adottare. Nelle scorse ore il governatore è intervenuto a Tgcom24, rilasciando importanti dichiarazioni.

“Provvedimenti restrittivi e chiusura per il covid? Non siamo ancora in condizioni di emergenza ma ci stiamo avvicinando – ha confessato Musumeci -. Noi non escludiamo nuove misure.”

Il presidente non escluderebbe, poi, l’introduzione del coprifuoco e  il ritorno a ingressi bloccati per chi proviene da altre regioni. “Non lo escludo assolutamente. È chiaro che un provvedimento del genere andrebbe concordato con il Governo centrale. Noi abbiamo chiuso l’Isola impedendo l’accessibilità al 92 per cento nei mesi drammatici della prima fase – ha ricordato il presidente della Regione – e non escludiamo di poterlo fare anche con altre misure restrittive nei prossimi giorni.”

“Venerdì incontrerò l’assessore Razza per fare il punto della situazione – ha dichiarato Musumeci – intanto abbiamo dichiarato 4 zone rosse dove il numero dei contagi appariva serio, abbiamo limitato alcune attività– ha continuato Musumeci-. In un tessuto economico come quello siciliano ogni attività che può lavorare costituisce un grande sostegno che si dà all’economia ma se dovesse essere necessario, non ci penseremo due volte a chiudere le attività, sperando che il governo centrale possa consentire loro di potere superare questo periodo.

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Abbiamo pubblicato un bando per reclutare operatori sanitari, ci siamo dotati di 4 milioni di tamponi rapidi e salivari per cercare di isolare subito il positivo asintomatico. Tutto cambia di giorno in giorno e l’appello alla responsabilità collettiva va rinnovato, che Dio ci aiuti, ma ci vuole anche l’aiuto degli uomini per evitare misure drastiche ulteriormente restrittive”.