Catania

Policlinico, altri 100 posti letto per malati Covid: la situazione negli ospedali catanesi

Gli ospedali catanesi predispongono nuovi posti letto e incrementano il personale specializzato ma il Cannizzaro è già pieno.

La settimana scorsa sono arrivati ben 340 nuovi posti letti, attivi già in tutta la Sicilia. A Catania sono stati distribuiti al San Marco, al Garibaldi, al Cannizzaro e all’Asp. Nel frattempo in questi giorni si è predisposto un ulteriore incremento per i posti di terapia intensiva: la Sicilia avrà a disposizione altri 500 letti per i positivi che riversano in condizioni più gravi. Nelle ultime ore è stato annunciato dal segretario regionale della Fsi Calogero Coniglio l’arrivo di altri 100 posti che saranno destinati al Policlinico “Vittorio Emanuele”. Con l’aumento dei contagi coincide anche l’aumento di afflusso di pazienti. Proprio al Policlinico i ricoverati Covid ammontano a 80.

Il San Marco, che scorsa settimana ha ricevuto 40 posti letto, accorperà le due unità operative di Ostetricia e Ginecologia a partire da lunedì 26 ottobre. Il San Marco, infatti, è stato scelto come struttura ospedaliera di riferimento Covid per il settore materno-infantile.

I nuovi 40 posti ottenuti anche dal Cannizzaro la scorsa settimana sono già pieni: i 40 posti di Medicina Interna e Malattie infettive, divisi per due per ciascun reparto, al momento non possono ospitare più nessuno. Sia il prof. Iacobello che il prof Malatino, responsabili dei due reparti citati, hanno confermato che i ricoverati nei nuovi posti letto sono tutti casi che presentano delle patologie pregresse, come diabete, ipertensione e obesità, e di conseguenza sono delle fasce deboli da tenere costantemente sottocontrollo. Nonostante il pienone, il Cannizzaro continua ad investire, incrementando il suo organico medico sanitario. Il direttore generale, Salvatore Giuffrida, ha recentemente inserito 13 medici neolaureati e specializzati da inserire nel reparto di Malattie infettive e Geratria. Inoltre ha rinnovato il contratto in scadenza a 2 medici, 2 biologi e 15 infermieri, che erano stati chiamati in piena fase 1.