Scuola

Misure anticovid per la scuola: cosa cambia col nuovo Dpcm

Lucia Azzolina a scuola
Ulteriori misure di contenimento del contagio per evitare la chiusura generalizzata delle scuole. Questo il contenuto, fra le altre cose, del nuovo Dpcm varato domenica sera dal Governo Conte. Il Miur ha comunicato le decisioni prese ai dirigenti scolastici tramite una note inviata alle scuole superiori di secondo grado.

Il nuovo Dpcm varato domenica sera dal Governo Conte bis, a cui è seguito un intervento in diretta televisiva, ha messo a punto nuove misure per contenere la seconda ondata di contagi dovuti al Covid-19. Anche la scuola, secondo quanto comunicato dal Miur, tiene conto delle nuove misure di contenimento e mette in campo strategie al fine di agevolare la sicurezza di alunni, insegnanti e personale ATA. Questo nella prospettiva sempre ribadita di non arrivare ad una chiusura generalizzata delle scuole e mantenere la didattica in presenza salvo situazioni emergenziali locali.

Il Ministero dell’Istruzione ha quindi inviato ieri ai dirigenti scolastici una nota per accompagnare l’attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. La nota, discussa con i sindacati del settore, fa presente che nulla cambia per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Verranno attuate invece alcune misure in più per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, ma solo nel caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli enti locali. Nello specifico si potranno mettere in campo:

  • ulteriori forme di flessibilità dell’organizzazione didattica con, ad esempio, il ricordo alla Didattica Digitale Integrata;
  • modulazione ulteriore degli orari di ingresso e uscita degli alunni, anche attraverso l’utilizzo di turni pomeridiani.

In quest’ultimo punto, le scuole dovranno predisporre che l’ingresso avvenga non prima delle ore 9.00, come previsto dal Decreto varato domenica sera. Tuttavia non è considerato alcun autonomismo: nuovi interventi sull’organizzazione scolastica avverranno, come già detto, solo in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli enti locali e attraverso la regia dei Tavoli regionali e locali con gli Uffici scolastici. Tavoli, questi ultimi, previsti dal cosiddetto “Piano Scuola” emanato lo scorso giugno e approvato anche dalle Regioni.


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