Il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, nel centro storico di Catania, è stato riconosciuto come patrimonio UNESCO nel 2002, assieme al complesso delle città tardo barocche della Val di Noto. Oggi è sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Un luogo unico in cui studiare, la cui bellezza va preservata dal momento della prima lezione da matricola a quello della proclamazione della laurea magistrale, come non mancano spesso di ricordare i vari docenti. Nonostante ciò, e malgrado il rispetto e la cura che si dovrebbe avere per un patrimonio del genere, le panchine ai lati dei corridoi del monastero sono state fissate ai muri, proprio dove un tempo c’erano (e si intravedono ancora) degli affreschi.
Le foto circolano già da un paio di giorni tra chat e social network e, assieme a esse, diventa virale anche l’indignazione per la decisione di deturpare gli affreschi fissandovi le panchine. La motivazione del gesto è chiara: evitare che queste, come spesso accade, vengano spostate dagli studenti in prossimità di banchi (dove a volte le sedie non sono sufficienti).
Tuttavia, in questi casi il rimedio sembrerebbe maggiore del danno paventato. A maggior ragione, in considerazione del fatto che, in quanto patrimonio UNESCO, ogni intervento nel perimetro del Monastero dovrebbe essere autorizzato dalla soprintendenza ai beni culturali. È stato davvero così, in questo caso?