Notizie preoccupanti a cui si corre il rischio di fare l’abitudine, quelle che vengono dal consueto bollettino settimanale dell’Iss sull’andamento del Coronavirus. La media nazionale dell’indice Rt è di poco superiore al livello d’allerta e un contributo “determinante” ad alzare il livello viene proprio dalla Sicilia, tra le regioni con indice Rt più alto. L’Isola è infatti seconda solo al Piemonte (1,22) e a parimerito con la Campania (1,19) si aggiudica il secondo posto di questa preoccupante classifica.
Sono, tuttavia, diverse le regioni e le province autonome con indice di contagi superiore o pari a 1: 13 in tutto, in aumento rispetto alla settimana precedente. Questi i livelli dell’indice di contagio nelle varie regioni: Abruzzo 1,17 Basilicata 0,7 Bolzano 1,12 Calabria 1,06 Campania 1,19 Friuli 1 Emilia Romagna 0,8 Lazio 1,09 Marche 0,99 Liguria 1,16 Lombardia 0,86 Molise 0,7 Piemonte 1,22 Trento 1,06 Puglia 1,02 Sardegna 0,86 Sicilia 1,19 Umbria 1,07 Toscana 0,95 Valle d’Aosta 0,97 Veneto 1,1.
Rispetto alla settimana precedente, in otto regioni si segnala un aumento dei casi diagnosticati, mentre cala in tutta Italia la percentuale di positivi importati da altri Paesi o regioni, pari in totale al 5,7%.
“Un rilassamento delle misure – si legge nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità -, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico. La trasmissione locale del virus diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare”.
Inoltre, il rapporto dell’Iss sull’andamento del Coronavirus in Italia afferma che sono stati riportati i “primi focolai dove la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra scolastico. Sebbene l’impatto di questi focolai sulla trasmissione locale del virus sia finora contenuto – si legge ancora nel documento – rimane essenziale mantenere l’attenzione sulle misure introdotte per prevenire trasmissione intra scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e il rispetto delle procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico”.