Uno dei fronti della ricerca contro il coronavirus si occupa di identificare gli anticorpi nel sangue delle persone che sono guarite dal Covid, in modo tale da ricrearli in laboratorio e utilizzarli come cura o metodo di prevenzione.
In questi giorni, un gruppo guidato dall’università di Washington con la collaborazione dell’ospedale Sacco di Milano, ha scoperto due potenti anticorpi che potrebbero essere prodotti per curare il virus. I due anticorpi, infatti, sono risultati in grado di proteggere i criceti dal coronavirus. La conferma di ciò arriva direttamente dall’infettivologo Massimo Galli.
Il direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale ha, infatti, affermato in un’intervista a La Stampa: “Sono stati isolati due anticorpi derivanti da altrettanti donatori. Ce ne sono almeno altri due al mondo, ma questi sono due in più e visto il loro potenziale terapeutico potrebbero essere riprodotti su larga scala.“
Per Galli, tuttavia, è difficile prevedere se sarà disponibile prima il vaccino o l’accesso agli anticorpi. “Per entrambi vale il detto ‘prima i dati poi le date’ – spiega l’infettivologo -. Se gli anticorpi funzionassero sarebbero un’evoluzione della terapia del plasma perché ne userebbero il principio attivo come cura. Il vaccino sarebbe preventivo ed è sempre meglio prevenire che curare”.
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Inoltre, Galli si mostra preoccupato per l’arrivo dell’influenza stagionale e invita all’attenzione e si auspica l’aumento del numero di tamponi effettuati.