Il 2020 è stato un anno che sicuramente tutti ricorderemo a causa del covid-19, ed ancora una volta se ne ritorna a parlare, stavolta per via dell’arrivo dei tamponi rapidi. Il vicepresidente dell’Ordine nazionale dei biologi sostiene che la cifra di 15 euro, fissata dall’Assessorato della Regione Sicilia, sia troppo bassa e non riuscirebbe a coprire tutte le spese previste.
“È notizia di questi giorni che l’assessorato alla Salute della Regione Sicilia ha fissato le indicazioni operative in materia di screening, relative all’utilizzo ed all’esecuzione dei tamponi rapidi su card per la rilevazione degli antigeni specifici per Sars-Cov 2 da prelievo rinofaringeo. In particolare, al fine di calmierare i prezzi, l’Assessorato ha anche stabilito una tariffa regionale obbligatoria pari a 15 euro comprensiva di prelievo rinofaringeo. Ebbene tale prezzo è semplicemente insostenibile per i laboratori di analisi cliniche”. Lo dichiara, in una nota, il Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi di cui è anche delegato per la regione Sicilia.
“Il tampone rapido per coronavirus – dice il rappresentante dei Biologi siciliani – non può essere eseguito per quella cifra dal momento che il test viene già venduto, dai fornitori ai laboratori, a circa 10 euro”. Un costo “a cui vanno poi aggiunte anche tutte le altre spese sostenute nei laboratori ed indispensabili per la obbligatoria messa in sicurezza e sanificazione dei locali a esclusivo interesse del personale e degli stessi pazienti”, conclude Miraglia.