Scuola Sicilia: l'anno scolastico riparte tra mille criticità. Lamentele per il numero insufficiente di aule e docenti, primi casi di contagio.
Da pochi giorni gli alunni siciliani sono ritornati sui banchi, con la riapertura delle scuole, che, come promesso, hanno ripreso la propria attività il 14 settembre. La ripartenza, tuttavia, si starebbe dimostrando tutt’altro che semplice e sarebbero più d’una le criticità con cui diversi plessi scolastici dell’Isola si starebbero confrontando. Tra carenza di spazi, insegnanti sotto organico e primi casi di contagio nelle scuole il prossimo futuro spaventa, e non poco, dirigenti scolastici, docenti e familiari.
L’asilo “Melograno” di Palermo sarebbe stato costretto a chiudere dopo l’annuncio di un genitore, che aveva comunicato di essere risultato positivo al Coronavirus. Stessa sorte per un asilo di Erice Casasanta, in provincia di Trapani, dove una maestra sarebbe stata trovata positiva, così come all’istituto comprensivo di Petrosino, costretto anch’esso a stoppare le attività didattiche.
La scorsa settimana, ancora, l’allarme contagio sarebbe scattato anche per una scuola di Pallavicino a Palermo, dove una dipendente avrebbe comunicato di essere stata contagiata. Altri tre contagiati a Palermo sarebbero stati una iceale di Carini, un bidello della scuola Colozza-Bonfiglio e una docente dell’istituto tecnico commerciale di Partinico.
Gli intoppi, comunque, non riguarderebbero solo i casi di contagio. Alcune scuole, come un istituto elementare di Paternò, lamenterebbero l’inosservanza delle regole di distanziamento, con il conseguente rifiuto da parte dei genitori di portare i figli a scuola.
Mancherebbero all’appello, inoltre, moltissimi docenti di sostegno, così come denuncia il sindacato Anief, che solo a Palermo individua una carenza di circa 800 insegnanti. A Pantelleria, ancora, la carenza di personale scolastico starebbe causando numerosi disagi.
Emergerebbe, infine, la criticità relativa alla mancanza di spazi, con un numero di aule scolastiche inferiore a quelle necessarie. In questo caso, un aiuto potrebbe arrivare dai privati, come gli enti religiosi, i quali potrebbero mettere a disposizione i propri locali. In attesa di una soluzione plausibile, la scuola è iniziata tra numerose ansie e si spera in uno svolgimento quanto più sereno possibile dell’anno scolastico.
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