La Francia ha già ridotto il periodo di quarantena riservato a chi ha contratto il coronavirus: come si muoverà l'Italia? Ecco il parere di alcuni esperti.
Una quarantena ridotta per chi risulta positivo al coronavirus: in Francia è già una realtà e l’Italia potrebbe seguire tale esempio. Il consiglio scientifico francese ha dato il via libera alla riduzione da quattordici a sette giorni della durata dell’isolamento per le persone risultate positive al coronavirus: è quanto annunciato dal ministro della Salute, Olivier Véran.
“Se verranno confermate le evidenze scientifiche in tal senso, allora si procederà a ridurre la durata del periodo di quarantena che attualmente è di 14 giorni”: lo ha detto all’ANSA il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in riferimento all’eventuale riduzione del periodo di quarantena da 14 a 7 giorni come stanno valutando alcuni Paesi europei.
Anche il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, è stato interpellato in merito all’ipotesi di abbassare il numero di giorni che si sta valutando in alcuni Paesi europei. Secondo l’esperto, è ragionevole pensare a un cambiamento del periodo di quarantena in mancanza di sintomi per non bloccare un Paese intero.
“La maggioranza delle persone manifesta sintomi in 4-5 giorni- dice ancora l’infettivologo- moltissimi rischiano di finire in quarantena per 14 giorni quando non serve. Se la Francia abbassa a 7 giorni e a Ventimiglia restano 14 giorni– ha aggiunto- non ha senso”. Ripensare i giorni di quarantena, ha detto ancora Bassetti, “fa parte degli atteggiamenti di convivenza con il virus”.
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