La misura potrebbe già partire dai primi di dicembre: l'obiettivo del Governo è incentivare i pagamenti elettronici, per ridurre sempre di più le possibilità di evasione fiscale.
Il bonus per chi paga con carta o bancomat sembra sempre più vicino: al primo dicembre gli italiani potrebbero cambiare le modalità di pagamento per le proprie spese. Il Governo, infatti, non ha lasciato indietro la proposta di fare degli sconti a coloro che utilizzano i pagamenti elettronici, varata nel Decreto dello scorso agosto.
Si lavora ancora al bonus: si pensa, adesso, ad una sorta di cashback per chi utilizza carta o bancomat, circa il 10% di ciò che viene speso in un anno e regolarmente documentato. Per una spesa di 3000 euro annui, dunque, lo stato potrebbe restituire fino a 300 euro. L’obiettivo principale è, naturalmente, quello di limitare al massimo l’evasione fiscale.
Dunque, lo Stato cerca di incentivare al massimo l’utilizzo della valuta elettronica, anche per i piccoli acquisti: ecco perché si ragiona sul proporre, per accedere al bonus, un limite minimo di operazioni, oltre che alla soglia di spesa. Questa proposta, però, non vede d’accordo soprattutto i piccoli esercenti: le commissioni per i piccoli importi, infatti, sono troppo alte. Proprio per questo motivo, il Governo sta studiando per loro un credito d’imposta a partire dal primo luglio 2020.
In un recente vertice con gli operatori del settore dei pagamenti elettronici (Visa, Mastercard, Sia, Nexi ed altre), il presidente del Consiglio Conte avrebbe domandato un impulso all’adeguamento tecnologico, con lo scopo di raggiungere un dialogo tra le amministrazioni dello stato e il sistema dei pagamenti. Dialogo al momento irraggiungibile: bisognerebbe rendicontare le transazioni attraverso le piattaforme bancarie e quelle PagoPa, e trasferire le informazioni all’Agenzia delle entrate.
Al momento, dunque, il bonus sembrerebbe bloccato. Anche arrivando ad un punto di dialogo, il presidente Conte dovrebbe in ogni caso ottenere l’ok da parte della Corte dei Conti e dal Garante della privacy. La strada per un maggiore utilizzo della moneta elettronica, dunque, è ancora piena di ostacoli: quale sarà la situazione al primo dicembre?
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