Scuola

Riapertura scuole, Conte: “Serve uno sforzo collettivo, ecco le linee guida”

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Riapertura scuola: in conferenza stampa, il premier Conte e i suoi ministri annunciano le linee guida per la riapertura delle scuole e rassicura sulle misure di sicurezza.

Scuola: l’anno scolastico ricomincerà e ricomincerà per tutti. Ad annunciarlo, in conferenza stampa alle ore 15:00, è il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in persona. Sebbene la data di inizio sia fissata al 14 settembre 2020, tuttavia, non tutte le regioni partiranno nello stesso momento. L’avvio, però, non si può più rimandare: il rientro in classe è una priorità del governo. In conferenza stampa, sono intervenuti anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il ministro della Salute Roberto Speranza e la ministra dei Trasporti Paola de Micheli.

“Occorrerà uno sforzo collettivo – esordisce il premier, che non esclude problemi a seguito delle riaperture –. Dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle difficoltà. Mettiamo in conto che ci saranno nuovi contagi, abbiamo disposto un prontuario per affrontare queste difficoltà”.

Le regole per i ragazzi e le famiglie

Tra le disposizioni più importanti, Conte precisa che “ci sarà un orario scaglionato per evitare assembramenti, questo lo decideranno i dirigenti scolastici, le scuole hanno già quantitativi sufficienti di gel e mascherine per affrontate i primi giorni. Abbiamo predisposto la consegna di 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite per studenti e personale. Le famiglie italiane non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio”.

“Abbiamo previsto che siano le famiglie a misurare la temperatura ai loro figli – continua il premier – in modo da essere sicuri che la temperatura non sia superiore a 37,5 e che non ci siano sintomi collegati al Covid. Se ci sono sintomi la famiglia dovrà avvisare la scuola ed il medico. Se lo studente avrà sintomi a scuola andranno allertati i genitori che poi dovranno contattare il medico e insieme con la Asl valuteranno se fare il tampone e in caso di esito positivo i medici decideranno per la quarantena dei compagni e del personale scolastico che è venuto a contatto con il ragazzo positivo”.

Quasi 10mila aule in più

Incoraggianti anche le parole della ministra Lucia Azzolina che, negli ultimi mesi, si è spesa in prima persona per la riapertura delle scuole in tutto il Paese: “Abbiamo l’imperativo morale di restituire alle famiglie e agli studenti un pezzo di normalità, di speranza e di futuro – ha dichiarato in conferenza stampa –. La scuola è ripartita grazie a sforzo corale, sappiamo che ci attende anno particolare. Giusto chiedere a maggio e giusto riaprire oggi”.
Azzolina precisa che si è lavorato molto sul distanziamento e, per questo, sono state realizzate quasi 10mila aule in più. “Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento – ha continuato –, sono oltre 5177 le aule in più ricavate, 4812 quelle ampliate per un totale di quasi 10 mila aule. Abbiamo finanziato l’affitto di spazi esterni alle scuole trovando una soluzione alternativa alle aule comunque adatta alla didattica per oltre 200 mila studenti. Abbiamo investito sugli arredi recuperando in 2 mesi un ritardo di 20 anni. A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. È il luogo meno rischioso”.

Al fianco di docenti e presidi

Al fianco di Azzolina, in questi mesi, anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha lavorato per garantire un rientro sicuro dal punto di vista sanitario. “Vogliamo provare a ricostruire la relazione tra scuola e salute – ha dichiarato –: quando ci saranno casi positivi non lasceremo mai soli il nostro personale scolastico: sarà la azienda sanitaria competente a fare valutazione del caso, con uso intelligente dei tamponi e se serve quarantena. Ora ricostruire un rapporto organico tra scuola e salute. Se ci sarà caso positivo, non lasceremo soli docenti e presidi. Quando ci sarà una caso positivo a scuola, ed è del tutto evidente che ci saranno e già ci sono in queste ore, non lasceremo mai soli i nostri insegnanti, i nostri presidi e il nostro personale scolastico”.
Speranza precisa, inoltre, che sarà il dipartimento di prevenzione dell’Asl a fare valutazioni del caso e il contact tracing, ad approfondire e a disporre le misure con un utilizzo intelligente dei tamponi. Non è detto, quindi, che se un alunno risulti positivo, automaticamente l’insegnante e tutta la classe debbano affrontare l’isolamento. “In 190 paesi le scuole sono state sospese – ha aggiunto –, e 1 miliardo e 600 milioni di studenti nel mondo hanno dovuto interrompere le lezioni. Si è trattato di uno straordinario problema globale e abbiamo deciso di istituire una piattaforma permanente in cui aggiorneremo costantemente le nostre conoscenze”.

Trasporti pubblici

In merito al problema dei trasporti locali, si è espressa infine la ministra dei Trasporti Paola dei Micheli: “Per il trasporto locale abbiamo pensato ad un sistema di flussi complessi pensando anche a chi torna al lavoro. Ci sarà obbligo della mascherina chirurgica, il massimo del riempimento è all’80% e una riduzione dei posti in piedi. Dovranno esserci distributori di disinfettante e il personale dovrà verificare che la mascherina sia indossata”.