L'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole, si esprime sulle modalità organizzative adottate e sulle problematiche rimanenti ancora da affrontare. Previste anche nuove assunzioni.
Nella giornata del 25 agosto, l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, il presidente della task force regionale, Elio Cardinale, e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, hanno partecipato a una riunione telematica con i responsabili Anci alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore al ramo del Comune di Palermo, Giovanna Marano, per analizzare lo stato di avanzamento delle operazioni riguardanti l’avvio del nuovo anno scolastico in Sicilia.
L’assessore, ai microfoni di LiveSicilia, ha asserito che non c’è alcuna sostanziale differenza tra la condizioni per la ripartenza della scuola siciliana rispetto a quella del resto d’Italia: “È pronta alla stessa stregua di quella italiana. Ci sono aree di criticità e istituti già pronti a ripartire. Ad oggi permangono criticità reali in un centinaio di scuole, su circa 920 istituti”.
Se nel complesso, dunque, la situazione appare sotto controllo, grazie alla collaborazione di Enti locali e dirigenti scolastici, sussistono ancora delle problematiche relative alle zone con maggiore densità di popolazione scolastica: “Il monitoraggio della situazione, in continuo aggiornamento da parte di Anci e Usr, ci permetterà di focalizzare, nel giro di qualche giorno, i casi di più critica rilevanza che ci proponiamo di affrontare anche con l’eventuale ricorso all’intervento dei prefetti, così come sollecitato dall’Usr – ha precisato Lagalla-. Continueremo a lavorare, in costante sinergia e in stretto raccordo con il presidente Musumeci, per garantire ai dirigenti scolastici il massimo sostegno possibile, pur sempre nell’ambito delle competenze proprie dell’amministrazione regionale”.
Per quanto riguarda i modelli organizzativi da adottare in relazione alla attività didattiche, come ha asserito l’assessore a Live Sicilia, saranno da evitare i doppi turni, prediligendo invece rotazione e fasce orarie diverse alle elementari e alle medie, e su una percentuale di didattica a distanza negli istituti superiori.
Per arginare le difficoltà relative alla mancanza di spazi adeguati e alla disponibilità di locali, è stato recentemente approvato un documento d’intenti tra l’assessorato regionale, la Conferenza episcopale siciliana (Cesi), Anci e Usr finalizzato alla possibile utilizzazione, in comodato d’uso, di spazi parrocchiali ed edifici ecclesiastici, idonei all’accoglienza degli studenti.
Elio Cardinale, presidente della task force regionale, ha inoltre ricordato che grazie al protocollo d’intesa firmato firmato dagli assessori Lagalla e Razza e dalla Federazione degli Ordini dei medici siciliani “si intraveda un itinerario positivo per quel che riguarda gli atti preventivi e attuativi dei controlli medici e sanitari nelle scuole, recuperando la centrale funzione della medicina scolastica”.
La Sicilia è la prima regione italiana ad aver realizzato una forma di collaborazione sanitaria di questa portata: ogni scuola potrà contattare i referenti dell’Ordine per attività informative tecnico-scientifiche e sanitarie, di supporto alle strategie di prevenzione e contrasto del contagio da Covid-19. Ogni Asp, inoltre, sta provvedendo a rendere noto l’assetto organizzativo per la somministrazione dei test sierologici rivolti al personale scolastico.
I banchi monouso saranno distribuiti nella Regione a partire dal’8 settembre; vige l’obbligo delle mascherine nei luoghi didattici, almeno fin quando non sarà possibile garantire il necessario distanziamento interpersonale.
Si prevedono anche nuove assunzioni: “I numeri li sta valutando l’ufficio scolastico. Dovremmo essere nell’ordine di circa 500 persone per il persona amministrativo e 2.500 docenti”.
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