Sono intervenuti a vario titolo i ministri della salute, dell'istruzione e il premier Conte per ribadire la linea del governo sulla ripresa della attività didattiche in presenza a settembre. L'impegno del mandato in carica è quello di garantire sicurezza e continuità didattica a tutti, nonostante le incertezze sulle modalità di riapertura.
Sono momenti concitati per il mondo della scuola. La riapertura a settembre delle lezioni in presenza accede il dibattito politico, scatenando reazioni da più parti specialmente per la questione sicurezza. Sono pertanto intervenuti sul tema il ministro della Salute, dell’Istruzione e lo stesso premier, per ribadire l’impegno del governo per la ripresa a settembre di tutte le attività scolastiche, di ogni ordine e grado.
È intervenuto a Radio Anch’io su Raiuno, il ministro della Salute Roberto Speranza per spiegare la linea del governo sulla riapertura delle scuole: “A fine agosto si riunirà il nostro Comitato tecnico scientifico per una valutazione finale ma la nostra priorità è riaprire tutte le scuole, di ogni ordine e grado”. Durante la trasmissione Speranza ha sottolineato l’importanza di “riaprire in totale sicurezza”, e ha espresso il proprio dispiacere sulla decisione presa di chiudere le scuole: “La scelta di chiudere le scuole è stata la scelta più dolorosa che ho dovuto compiere, ma indispensabile. In alcuni Paesi la riapertura ha fatto rialzare la curva. Ci vuole la massima cautela”.
Invece la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta alla camera: “A settembre la scuola riparte, lo dico con chiarezza”. E invita la politica tutta a fare uno sforzo comune per lavorare alla ripresa delle attività didattiche in presenza. “Lavoreremo per la riduzione del numero di alunni per classe – ha concluso –. Basta con le classi sovraffollate, volgarmente dette classi pollaio. Dovrà essere varato un piano di formazione del personale scolastico in grado di assicurare qualità e innovazione”.
Sullo stesso tema si è espresso anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte: “Sono più di dieci milioni di persone che dovranno rientrare nelle scuole in massima sicurezza, obiettivo che richiede sforzo collettivo elevato, una grande sfida per il paese”.
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