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Coronavirus: ecco come l’Europa si sta preparando a una seconda ondata

Coronavirus: l'Europa si sta preparando a una eventuale seconda ondata. Ecco le linee guida stabilite oggi dalla Commissione Europea.
Coronavirus: nonostante i miglioramenti e il calo dei contagi registrati nei vari stati, l’Europa si sta preparando a una possibile seconda ondata. La Commissione europea ha presentato oggi una serie di misure tra cui: maggiore copertura dei test, tracciabilità dei contatti, miglioramento della sorveglianza, maggiore accesso ai servizi medici. Si è sottolineato, inoltre, che la necessità di affrontare i nuovi focolai in modo efficiente richiederà uno stretto coordinamento, con azioni a breve e lungo termine per rafforzare la risposta degli Stati.

Le linee guida dell’UE

 
Rafforzare la preparazione sanitaria dell’Ue in caso di un riaccendersi di focolai di Covid-19 in Europa rimane la priorità per l’immediato futuro. Secondo Bruxelles “una vigilanza costante e una risposta rapida da parte della Commissione e degli Stati membri sono essenziali per garantire che la diffusione del virus possa essere contenuta e che si possano evitare nuovi lockdown”.
 
La Commissione ha anche adottato una decisione a sostegno dell’interoperabilità delle app mobili di tracciamento e allarme attraverso i confini nazionali nell’Ue. Secondo la Commissione è necessario inoltre garantire la fornitura regolare di dispositivi di protezione individuale, medicinali e dispositivi medici attraverso meccanismi quali appalti congiunti di emergenza e scorte strategiche dell’Ue.
Serve anche assicurare “un rapido accesso alle capacità di della sanità pubblica senza trascurare altre aree dell’assistenza sanitaria, anche attraverso il sostegno finanziario per il trasporto di personale medico e pazienti tra gli Stati membri e il coordinamento dello spiegamento di squadre e attrezzature mediche di emergenza ai paesi richiedenti attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue”.
 
Bruxelles chiede inoltre di “supportare i gruppi vulnerabili come gli anziani, quelli con patologie mediche e quelli ai margini della società attraverso la condivisione delle migliori pratiche di test e cure, anche nell’ambito della salute mentale e del supporto psicosociale” e di “ridurre l’onere dell’influenza stagionale per evitare ulteriori pressioni sui sistemi sanitari, attraverso una maggiore copertura vaccinale”.

Le dichiarazioni del Segretario Generale delle Nazioni Unite

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel corso di un Forum sullo sviluppo durevole organizzato dal Consiglio economico e sociale dell’Onu ha dichiarato: “Più di 12 milioni di casi di Covid-19 sono stati registrati in tutto il mondo, con più di 550.000 morti, centinaia di milioni di posti di lavoro sono andati perduti e si registra il più grande calo di reddito pro capite dal 1870. Circa 265 milioni di persone potrebbero dover affrontare una grave insicurezza alimentare entro la fine dell’anno, il doppio del numero di persone a rischio prima della crisi. Per questo la gravità della crisi non deve essere sottovalutata”.
Secondo Guterres, mentre il mondo ha bisogno di fare progressi, la pandemia “ci allontana dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. ”Disuguaglianza all’interno e tra i paesi; mancanza di investimenti e il disprezzo per l’ambiente naturale sono tra i motivi che hanno innescato gli effetti devastanti della crisi di Covid-19”, ha detto. Il mondo non potrà tornare alla “vecchia situazione cosiddetta normale”.