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Scuola a settembre: in Sicilia si va verso i doppi turni pomeridiani

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Il ritorno a scuola degli studenti siciliani non sarà così semplice: mancano le risorse economiche e si pensa di ricorrere ai doppi turni a causa della mancanza di personale.

La Regione Sicilia comincia preventivamente a studiare un piano per la riapertura delle scuole, per permettere a studenti e a insegnanti l’inizio di una ripresa della didattica fisica.  Lunedì pomeriggio è stata approvata una bozza che prevede alcune linee guide da seguire a settembre per assicurare un ritorno sui banchi. Molti insegnanti si erano schierati a sfavore dell’uso delle mascherine durante le ore di lezione in classe: la battaglia è stata vinta e sarà obbligatorio indossarle soltanto durante l’entrata e l’uscita dalla struttura scolastica.

Anche la questione dibattuta in questi ultimi giorni sui banchi singoli sembra aver trovato una soluzione: confermati i banchi individuali e ben distanziati, misure che si aggirano tra 1,8 e i 2,2 metri l’uno dall’altro. In queste ore si sta pensando di dividere le classi, dato che gli spazi ristretti delle aule siciliane non sono in grado di garantire lo svolgimento delle lezioni per tutti i ragazzi, in particolar modo delle classi più numerose. La Sicilia sembra essere indirizzata verso i doppi turni pomeridiani, qualora non riuscisse ad ampliare gli spazi scolastici.

Questa difficoltà sembra non riguardare solo le scuole siciliane. Se a causa del distanziamento calerà il numero degli studenti che formano una classe, si formeranno inevitabilmente altre classi. A quel punto anche la Regione Sicilia aspetterà un segno da Roma per valutare l’assunzione di nuovi docenti. Il problema restano i fondi, che sembrano insufficienti per il passaggio dalla DAD alle lezioni fisiche. La Regione Sicilia, infatti, ha messo a disposizione per la scuola 24 milioni di euro. A questi, vanno aggiunti i 50 milioni che ha garantito il governo nazionale. Le scuole dovranno affrontare numerose spese: sanificazioni, acquisto di prodotti disinfettanti per mani e superfici, dispositivi di protezione da dare a studenti, corpo docenti e personale ATA. Potrebbe essere incluso anche una nuova figura, il medico scolastico, ma si attendono aggiornamenti.