Si pensa a modificare e, conseguentemente, a velocizzare il meccanismo di assegnazione delle supplenze: ecco cosa potrebbe presto cambiare.
Il particolare momento storico ha cambiato inevitabilmente il profilo della scuola italiana e , con esso, anche il meccanismo di assegnazione delle supplenze che, a settembre, potrebbero essere molte. Si penserebbe, infatti, a sostituire le graduatorie d’istituto per le supplenze con quelle provinciali.
Quelle provinciali sarebbero liste uniche, una per ogni provincia e divise solo tra abilitati e non.
Fino a questo momento, infatti, gli insegnanti precari hanno potuto esprimere la preferenza per ben 20 scuole. Con il passaggio dalle graduatorie d’istituto a quelle provinciali, invece, gli interessati dovrebbero scegliere solo una provincia in tutta Italia: i futuri insegnanti verrebbero così chiamati da tutte le scuole in essa comprese. Questo sistema, tuttavia, riguarderebbe soltanto le supplenze lunghe, ovvero quelle ricoperte fino al 30 giugno o al 31 agosto, mentre per le più brevi dovrebbe valere ancora l’indicazione degli istituti.
Le graduatorie per le supplenze dovrebbero disporre di due sole fasce:
Lo stesso vale dovrebbe valere per gli insegnanti di sostegno:
Secondo le ultime indiscrezioni, tale novità sarebbe stata accolta positivamente sia dai docenti che dai sindacati. Il meccanismo, infatti, dovrebbe permettere di accorciare i tempi di attesa e agevolare coloro che hanno totalizzato un punteggio migliore: questi , infatti, potrebbero così finalmente scegliere per primi la futura area di lavoro. Più in generale, la misura è pensata per fornire finalmente un’occasione a chi ha atteso tanto in questi mesi. Non dimentichiamo, infatti, che l’emergenza sanitaria ha causato, tra il resto, il mancato aggiornamento delle Gi (Graduatorie D’istituto).
Resta da chiedersi da quando questo meccanismo dovrebbe entrare in vigore. Secondo quanto trapelato, il Ministero avrebbe espresso la volontà di applicare il cambiamento di graduatoria già dal 2020: secondo alcuni, tuttavia, i pochi mesi estivi a disposizione non basterebbero a formare le nuove liste.
Secondo uno studio redatto dalla Cisl, attualmente si conterebbero 85mila posti vacanti: una cifra di certo più alta di quella di effettive assunzioni che, tuttavia, non sarebbe stata ancora svelata. Le mancate immissioni in ruolo si trasformeranno, dunque, in contratti a tempo determinato. Nel caso in cui, poi, a settembre occorrerà dividere in più classi gli alunni per salvaguardare la loro salute sarà necessario assumere più personale: il numero di supplenti, insomma, sarebbe destinato a salire e a raggiungere quota 200mila.
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