Secondo il nuovo rapporto Almalaurea 2020, i laureati in Professioni sanitarie troverebbero un’occupazione con maggiore facilità. Si tratta di un dato decisamente incoraggiante, in special modo dopo la battuta d’arresto dell’anno precedente.
L’occupazione per le professioni sanitarie, da quella dei fisioterapisti agli infermieri, potrebbe incoraggiare quanti stanno decidendo il percorso di studio più adatto per il proprio futuro. In un solo anno, il 2018, la crescita del numero di occupati tra i neolaureati è aumentata di ben 6 punti percentuali.
A evidenziarlo è il nuovo rapporto annuale del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, dal quale emergerebbe come, per chi possiede una laurea triennale in professioni sanitarie, sia più facile trovare lavoro rispetto ad altre aree. A un anno dal titolo, infatti, in media il 76% ha già un impiego (rispetto al 70% dell’anno precedente): una percentuale pari a quasi il doppio della media del 37,8% di tutte le altre aree.
Professioni sanitarie: i profili più assunti
Analizzando in dettaglio le 22 professioni sanitarie, ai primi 5 posti per l’alto tasso occupazionale si trovano:
- tecnico ortopedico con 90% di neolaureati occupati a un anno dal titolo;
- logopedista con 88%;
- igienista dentale 88%;
- fisioterapista 86%;
- terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva con l’84%.
“Sono quasi tutti profili che operano prevalentemente come liberi professionisti. Si tratta– ha osservato Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie- di professioni non toccate dal blocco delle assunzioni degli ultimi anni nel pubblico impiego“.