Si cerca di ripartire, ma non senza responsabilità e precauzioni. Le nuove direttive della Fase 2 danno il via libera a diverse attività sociali ed economiche, come vedere gli amici e l’apertura dei bar. Tuttavia, non si è dimenticato l’insidiosità del virus.
Infatti, la stessa Regione siciliana ha voluto ribadire l’importanza di strumenti come mascherina e guanti. Così, qualsiasi attività si svolga in questa prima e vera grande apertura della Fase 2, la mascherina è obbligatoria. A ribadire le ordinanze e gli avvisi dati dal presidente della Regione Nello Musumeci, è l’assessorato regionale alla Salute: “L’uso della mascherina, oltre che un dispositivo di protezione personale, è un segno di rispetto per le persone che ci circondano. Portarla sempre con sé, anche nei luoghi all’aperto, e indossarla quando non si può garantire una distanza interpersonale idonea a proteggere dal rischio del contagio, è un obbligo“.
“Viene sottolineato – si legge sulla pagina Facebook della Regione siciliana – che l’impiego della mascherina è previsto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico: ad esempio nei mercati, strade affollate o in qualsiasi spazio in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale. A titolo esemplificativo, va quindi specificato, che qualora un cittadino si trovasse per strada da solo o comunque ben distanziato da altri soggetti, l’uso del dispositivo di protezione non è obbligatorio, ma resta l’obbligo di averlo sempre con sé“.
Ma la mascherina va tenuta anche da chi svolge attività fisica? “Come è noto – risponde la Regione siciliana – l’ordinanza rileva inoltre che per coloro che svolgono attività motoria non è obbligatorio l’uso di mascherina o copertura durante l’attività fisica stessa, mantenendo il distanziamento di metri due, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività medesima: ovviamente qualora si rendesse necessario. Va infine ricordato che l’utilizzo di mascherina o altro strumento di copertura di naso e bocca non è obbligatorio per i bambini al di sotto dei sei anni e per le persone con forme di disabilità che ne rendano incompatibile l’uso“.