La situazione pandemica che stiamo vivendo è ben lontana dalla sua conclusione. Infatti, nonostante il Governo nazionale abbia previsto la riapertura di alcune attività lavorative nelle prossime settimane, la ripresa della normale attività quotidiana è impensabile, al momento.
“Il prossimo step mobiliterà tra i 2,7 e i 2,8 milioni di italiani”, ha dichiarato il Governo, in collaborazione con la taskforce guidata da Vittorio Coriolano. Tuttavia, la maggior parte dei lavoratori che ha operato in smartworking continuerà a farlo per le prossime settimane. Sono previste anche delle novità riguardo agli spostamenti. Si pensa ad una maggiore mobilità da comune a comune, ma non tra regioni. Inoltre, si consiglia vivamente di utilizzare mezzi privati di trasporto, per evitare di contrarre eventuali contagi. A tal proposito, si pensa ad un protocollo di sicurezza per i mezzi pubblici, usati dal 15% della popolazione per recarsi sul luogo di lavoro.
Quelle aziende che hanno già provveduto a sanificare gli ambienti lavorativi e ad attuare i protocolli di sicurezza per il contagio, potranno ripartire già dal 27 aprile. Mentre, si discute ancora sull’apertura di bar e ristoranti, e si pensa ad una riapertura dei negozi al dettaglio prevista per metà maggio. Tuttavia, vanno garantiti i dispositivi di sicurezza individuale in misure adeguate. A farne presente la necessità, è il commissario Domenico Arcuri, secondo cui attualmente vengono consegnate 4 milioni di mascherine al giorno, ma ne servirebbero 7 milioni. Si discute, inoltre, sul prezzo delle mascherine, che è salito precipitosamente nelle scorse settimane. Alcuni pensano che vada imposto un prezzo politico, in modo che tutti le possano acquistare, ma ancora non vi è nulla di certo.
Riguardo al turismo, che Conte ha definito “uno dei settori più importanti” del Paese, si prenderanno le giuste misure per far riaprire quanto è possibile, ma senza creare estesi assembramenti. “Il motto del governo sarà andate in vacanza in Italia”, ha dichiarato il premier.
La Fase 2, quindi, permetterà ad alcuni settori economici di ripartire, e sicuramente, maggiori occasioni di contatto umano di quante ce ne sono state negli scorsi mesi. Tuttavia, ciò è dettato solo dalla necessità di evitare un crollo economico che si sarebbe verificato con un prolungamento delle misure in quanto avrebbe comportato “costi economici e sociali insostenibili”, dichiara il Governo.
L’emergenza non è finita, il 4 maggio non ci sarà un “liberi tutti”, come ha affermato il presidente Conte. A supporto di ciò, egli ha specificato che si continuerà a tenere d’occhio la linea epistemologica dei contagi, e ad attuare nuovamente delle misure restrittive in caso di un aumento eccessivo dei casi.