Sono tempi duri questi: le disposizioni governative hanno posto, per la sicurezza nazionale, un grosso blocco alla vita quotidiana, e adesso tutto appare spettrale, fermo e uguale a se stesso in un tempo che sembra scorrere più lentamente.
Mentre le distanze e l’asocialità diventano vere e proprie armi contro il contagio, il fotografo catanese Antonio Arcoria decide di realizzare un Visual diary su Catania, città in cui vive, ai tempi del Coronavirus.
“Ho deciso di documentare e immortalare la vita – scrive su Facebook il fotografo – , che nonostante tutto non cessa di esistere, nella mia città Catania. Con tutte le contraddizioni che da sempre la caratterizzano. Con la speranza che tutto ciò possa servire a tutti noi a porsi degli interrogativi. In un particolare periodo storico come questo, dove i contatti umani devono essere totalmente azzerati, dove bisogna stare lontani almeno un metro gli uni dagli altri e dove persino abbracci e strette di mani sono vietati, l’auspicio è che questa condizione surreale dell’esistenza umana, ci faccia realmente capire quanto è importante l’altro per ognuno di noi”.
Credit: Antonio G. Arcoria