Nelle ultime ore la Sicilia ha vissuto momenti di tensione: dopo gli sbarchi di massa a Messina ed un duro scontro tra il Viminale e Musumeci, oggi il pericolo sembrerebbe scampato.
In questi ultimi giorni la Sicilia è divenuta oggetto di dibattito per via di alcune particolari immagini che hanno fatto il giro di social e programmi televisivi. Le foto in questione, di appena due giorni fa, restituivano l’idea di quanto stava accadendo a Villa San Giovani: esse, infatti, ritraevano code di vetture pronte ad imbarcarsi sul traghetto ed attraversare lo Stretto di Messina.
Dopo aver manifestato la propria rabbia di fronte a questo “esodo” di massa verso la Sicilia, il presidente della Regione Musumeci comunica un ritorno alla normalità.
“Finalmente a Roma si sono svegliati, ci voleva la protesta dura e determinata. Allo Stretto di Messina il traffico si è normalizzato. – ha annunciato Musumeci sulla sua pagina Facebook.- Passa soltanto chi ha il diritto di passare, esattamente come prevedeva la mia ordinanza, quella del presidente della Regione Calabria e quella del governo nazionale.
Sono pochissime – continua Musumeci – le persone che si sono presentate all’imbarco a Villa San Giovanni e che naturalmente sono state fermate e bloccate. E a Messina una decina sono state denunciate dall’autorità giudiziaria. È tornata una situazione di normalità e questo grazie a uno spiegamento di forze che nelle ultime ore, dopo la nostra protesta di ieri notte, è stato predisposto a Villa San Giovanni, mentre a Messina continuano a lavorare le guardie regionali del Corpo forestale che già avevamo mandato sin dal primo giorno.
Sono contento – conclude il presidente – mi ha chiamato il prefetto di Reggio Calabria per rassicurarmi, la stessa cosa ha fatto il prefetto di Messina. Ci vuole la voce grossa per ottenere legittimi diritti. Andiamo avanti e intanto per questo momento il pericolo è scongiurato”.
Nel corso delle scorse ore, il governatore Musumeci si sarebbe detto estremamente preoccupato di fronte ad all’alta probabilità che la fuga dal resto d’Italia causasse un maggior numero di contagi per Coronavirus in Sicilia.
Di lì a poco si sarebbe scatenato un duro botta e risposta tra il presidente ed il governo. Musumeci avrebbe, infatti, denunciato la mancanza di controlli in Calabria, subito dopo smentita dallo stesso Viminale.
“Non rispondono al vero le accuse del presidente Musumeci – ha annunciato il Viminale – mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite nel fronteggiare l’emergenza – secondo le quali sarebbe in atto un flusso incontrollato verso le coste siciliane, tant’è che, ieri, tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo“.
Il presidente regionale avrebbe poi continuato a ribadire la necessità di far entrare in Sicilia solo le forze dell’ordine e armate, i sanitari e i lavoratori pendolari, sbarrando il passaggio a chiunque altro e chiedendo che si rispettino i decreti.
Musumeci non sarebbe stato l’unico a ribadire il suo dissenso. Anche Cateno De Luca, sindaco di Messina, avrebbe manifestato la volontà di fare il possibile per salvaguardare la salute dei suoi cittadini. Deciso a perseguire tale obiettivo, nel corso della serata di ieri ha atteso agli imbarcaderi della Caronte e Tourist, deciso ad impedire lo sbarco di un’ultima nave. Una gesto che avrebbe contribuito ad ottenere l’attenzione di media ed autorità e a normalizzare il fenomeno.
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